Sei quel frammento di sogno

Tra le labbra conservo il frammento di un sogno
E il fiume intenso delle tue parole sulla mia lingua convulsa,
Plasmati entrambi nell’oscurità che si nasconde dal tuo sguardo
Fuggono soffocati dalla tempesta che m’investe la carne
Mentre l’antro che concerne ogni sapere
Si dischiude sussurrando un segreto umido.

Lì in quel sorriso accennato
conosci il brivido invernale che mi percorre danzando,
mentre il piacere fluttuante prende forma in un sospiro.

Lì m’inondi di quella luce tremebonda
Che ti colma gli occhi mentre suggendo il cielo
Mille spasimi balbettano una felicità incompresa.

Lì mi stringi, sorseggi le mie labbra
E io mio m’aggrappò a quell’orizzonte gocciolante e intenso
E la superficie della tua pelle dipana ogni profondità del mistero
E il vociare del silenzio un poco risveglia il mio subconscio
In cui mi sveglio, in cui mi avvolgo
Lì, forte risuona con la voce dell’anima il grido del mio corpo.

Stando così le cose,
vista la affermazione sui poeti
sarebbe curioso sapere se questa è una poesia in cui un poeta
è se stesso o altro da sè

Il poeta non ha più consistenza della nebbia.
In queste parole si coagula l'orizzonte
tra esperienza e volontà.
Quasi ogni mia parola è una miscela
di sogno e realtà.
La poesia è un bisogno
e non ci sono io in queste parole
bensì ciottoli di bisogni amalgamati
ancora fragili tra le mie mani inesperte
che tentano di riprodurre una forma evanescente.

dentro i bisogni amalgamati
invece io credo che pur nell'evanescenza
ci sia tu, anche se non vuoi dargli un nome,
anche se non vuoi identificarti con quei bisogni.
Si ha necessità dell'evanescenza per non confessarsi a se stessi
come se fosse un alibi, un riparo, un porto tranquillo dove
rifugiarsi.
Sogno e realtà sono le dimensioni della poesia. sì.
ciao evanescente holly

Non ti crederò mai
perché per me la poesia è il cielo del poeta
e per quanto egli lo possa riprodurre
mai colmerà il divario
tra la sua tela e la vastità del celeste.
Chi si rispecchia nelle proprie poesia è arrogante
io sono una costellazione
e mi vedo perchè so quali stelle guardare
ma la volta notturna ha molto più di me da offrire.

Mi capisci?

sì, ma è una tua valutazione. mica voglio farti cambiare idea !
la poesia è solo un frammento, ed è nostra dentro perchè nasce da qualcosa che solo noi possiamo muovere , e nasce senza arroganza, per diventare poi una scheggia nell'infinito di altre (poesie) senza nessuna presunzione se non quella di nascere esattamente come una stella. Una, in mezzo a tante luminose altre. Per confondersi pari luce in quella volta che osservi e che anch'io vedo.