- E allora, Mauro, leggimi il tuo sogno -.
Ci troviamo nell’accogliente ed elegante studio della psicoterapeuta Diana Efesini.
Da mesi sta lavorando sui sogni del suo paziente, il Sig. Mauro B.
Gli ha affidato l’incarico di prendere nota delle sue visioni oniriche, una volta desto di primo mattino, in modo da poterle leggere poi in seduta, alla sua presenza.
- Diana, scusa, potresti accostare le tendine e socchiudere le persiane, in modo da creare la penombra. Sai che non amo la luce solare diretta - .
- Va bene - .
Il problema di Mauro B. – pensa in quel momento Diana -, sta tutto nel suo sentire inaffidabile la propria anima.
Mi dice di sentirla irrilevante, continuamente minacciata da forze oscure, esterne e interne; provenienti dalla Società e occultate nel suo cuore.
Bisogna lavorarci sopra, fare in modo che prenda coscienza e fiducia del suo vissuto emotivo, passato e presente.
- Avanti, Mauro, leggimi il tuo sogno - .
- Notte. Stavo affacciato alla finestra della mia stanza che dà sul prato, guardando in alto: ed ecco che all’improvviso la Luna si staccò dalla volta stellata.
Mentre si avvicinava alla terra sembrava crescere,fino al punto che venne a sbattere dentro il mio giardino;e lì, all’improvviso rimpicciolì ed era grande come una secchia per risciacquare il moccio dei pavimenti.
Vomitando scintille nell’erba, schiumò una nuvola di vapore azzurrino, che strideva come un tizzone di carbone ardente, quando lo si immerge di colpo in un bacile d’acqua gelata.
Sentivo un suono fortissimo :ISISISISISISISIS…
In questo modo, la Luna si spegneva annerendo gradatamente, tra i cespugli e gli arbusti fumanti del campo.
Poi scrutando con attenzione il cielo notturno,intravidi un barlume, o forse una traccia luminescente; anzi era una nicchia, come sa da quell’incavo la Luna fosse stata cavata di forza come un occhio dall’orbita.
Mi si ghiacciò il sangue nelle vene e ancora adesso quella visione mi spaventa.
- Certo, è proprio una cosa facile che la Luna cada sul tuo campo – Diana s'intromette con tono ironico e rassicurante nel contempo, in quanto avverte il panico nelle parole del paziente -.Ma dai! Non hai nulla da temere:non esiste fine del mondo né caduta della Luna,capace di sconvolgere la tua vita-.
- E chi può saperlo, Diana? Perché scusa, in estate non capita spesso che le stelle cadono sulla Terra? –
Se cadono le stelle, potrebbe cadere anche la Luna, in linea di massima.
- Mauro, le stelle sono così numerose che importa poco se l’una o l’altra cada; ne rimangono altre miliardi nella struttura smisurata del Cosmo.
- Ma in cielo abbiamo una sola Luna, unica e insostituibile; diletta, graziosa e amatissima e nessuno l’ha mai vista cadere, se non io, in sogno. Oh, Diana, dimmi che non può mai accadere un orrore di questo tipo…
Mauro comincia a piangere, singhiozzando a dirotto.
Terminato il drammatico racconto, Diana si rende conto che la penombra dello studio si è fatta oscurità.
Si alza per andare ad aprire le tendine, e poi socchiude le persiane.
Quello che vede la lascia senza fiato.
Sono le quattro del pomeriggio e la volta celeste è completamente oscurata.
Viene solo illuminata a tratti dai bagliori di stelle cadenti che vengono divelte dal cielo, e precipitano stridendo verso terra, sfrecciando a velocità inimmaginabili.
Si percepiscono, in lontananza, i bagliori di gigantesche esplosioni e