GROVIGLIO DENTRO ***

Groviglio dentro
Lirica di Vittorio Fioravanti



Strisce chiare di luce
nell’alba accesa
membra respirano
su densi sottofondi
di sogni spesi
ieri
al vano vento
d’assurdi desideri

E’ un sussulto
che va ripercorrendo
nude linee di pianto
un lamento irrisolto
sceso dal basso
per innalzarsi oltre un muro
alto sull’arso angolo
d’un diseredato

Risveglio d’ossa e dolori
m'inarco
albero solitario
oltre l’incubo inquieto
sul groviglio che ho dentro
stretto ad un sole spento
ad astri impoveriti
di raggi e d’ombre
galassie appese
su viadotti franati
chiusi al traffico del mattino

In ufficio m’attende
aperta la finestra
e un grido forse
di disperazione



Giugno 2010

* * *

non te ne andare (resta qui) anche noi siamo disperati

Che piacere, Sir, rivederLa fra queste pagine!

Una boccata d'aria
mi ha portato quella finestra aperta.

Ho ritrovato la "password" e ...sono riuscito a rientrare. Non credo sia un ossimoro, sembra piuttosto una barbarità linguistica ...eppure è la verita: sono riuscito a rientrare.
E ho subito presentato una mia lirica di recente elaborazione grafica. Ancora ingrovigliata dentro. Appunto...
E qui ringrazio sia Luca che Carla, gli unici che "apparentemente" si siano accorti dell'insignificante novità...
Hasta luego, o meglio ...hasta la vista, hermanos! ; )

io ho perso un nick perchè non sono riuscito a recuperare la password...

una barbarità linguistica, dici, che sulle nostre vite può avere conseguenze schiaccianti.

se penso che per accedere alla mia postazione di lavoro, devo far scivolare il dito della mia mano destra, per permettere una lettura della mia impronta (seppure i tecnici hanno rassicurato la nostra privacy, che per noi soltanto d'intimità si stratta, ci hanno rassicurato che la lettura è una lettura parziale delle nostre impronte digitali...) se ci penso potrei commettere una sciocchezza e del resto i miei colleghi sono abituato alle sciocchezze che dico. è il mio modo per non prendere sul serio qualcosa che mi prende e m'imprigiona. qualcosa che se uscisse fuori, sarebbe simile a ciò che hai scritto


E’ un sussulto
che va ripercorrendo
nude linee di pianto
un lamento irrisolto

Vittorio Fioravanti ha scritto:

Ho ritrovato la "password" e ...sono riuscito a rientrare. Non credo sia un ossimoro, sembra piuttosto una barbarità linguistica ...eppure è la verita: sono riuscito a rientrare.
E ho subito presentato una mia lirica di recente elaborazione grafica. Ancora ingrovigliata dentro. Appunto...
E qui ringrazio sia Luca che Carla, gli unici che "apparentemente" si siano accorti dell'insignificante novità...
Hasta luego, o meglio ...hasta la vista, hermanos! ; )

Hola, cichito bananito!
Un beso para ti ( se ci ho azzeccato nell'ultima frase dei saluti e' solo culo! hahahaha! )