Unghie mai stanche frugano

molto amara, amarissima.

Daniele Dossena ha scritto:

Unghie mai stanche frugano

piovono parole sdentate
incapaci d'un aggrappo
e obliqua si siede
divisa da terre sconfitte
la lacrima stanca

temo il buio
che s'avvinghia
cercandomi con dita mancine

lo sguardo non svolge il cielo
non spiega quel piovere lento
ogni goccia ,cadendo, s'insinua
oltre ogni inverno mai sperato

il pensiero è inciampo
chè poco manca
a rinsecchire petali
sul cuscino a me accanto

Non ci sono ne' guerre e ne' vincitori.
Non c'e' lotta

C'e' resa.
Paura o timore.

Queste parole che non hanno denti per appendersi a qualsiasi frase,
sillaba,
pensiero.
Pure la lacrima non cade a piombo
che e' stanca
e s'abbandona nello scendere
abbandonandosi ad un arco stanco.

Buio...morte?
Paura del cio' che non si sa possa accadere?
Non promettono nulla di buono quelle dita...sinistre ( posibile doppia chiave di lettura MANCINE-SINISTRE o SINISTRE come inaffidabili, di dubbi intenti? )

Buio per me sulla terza strofa
che porta due parole con bivalenza: SVOLGE ( si rivolge al cielo, o puo' dare l'idea di uno sfogliarlo )
SPIEGA ( non sa dare un senso o non stende )

I quattro versi che ci danno la chiusa
sono semplicemente splendidi.

L'incognita del domani,
dell'amore che chissa' se dura,
che lascia come segno della sua presenza
rose sul guanciale.
Quello accanto.
Se ci sono le rose
non c'e' corpo di donna ma solo il suo porpora.


Non era un quiz e non dovevo indovinare nulla,
ma io e' cosi' che l'ho sentita
e questi sono i pensieri che le tue parole mi hanno portato.

Grazie, Lele