Plin, plin...il rumore delle prime gocce di pioggia che battono sulla finestra durante un temporale in estate, un bel suono rilassante, il preludio ad un po’ di refrigerio da questa insana calura. Odio il caldo. L’ho sempre odiato, fin da bambina, mi rende nervosa, scostante, aggressiva. Io d’estate non sopporto la gente, quelle facce paonazze arrostite dal sole, quelle schiene corallo, quelle ascelle putrescenti su quei corpi sudati. Un’angoscia per me. E vedere quei volti che mi guardano, attraversano il mio viso e non lo vedono. Perchè io non sono niente, non sono nessuno. Non lo sono mai stata.
Resto dietro la finestra ad osservare il cielo cupo, sento il vento che soffia forte fustigando i pochi alberi rimasti dopo l’ultimo uragano. Guardo il mare che si ingrossa, quelle onde che biancheggiano felici di sfidare anche la spiaggia ormai deserta. Le facce corrono, i corpi malcelati dai costumi si rintanano veloci per sfuggire alla pioggia imminente. Si divertono a sguazzare tutto il giorno dentro il mare e poi scappano di corsa quando l’acqua irrompe dal cielo. Non capisco. Non ho mai capito niente della vita io.
Indosso un pareo, quello bianco, trasparente e scendo in spiaggia. Adoro camminare sotto l’acqua, io non ho paura di bagnarmi, a me piace quando il cielo riconosce che ci sono e mi rinfresca con lo sfogo del suo flusso. Mi gratifica. Perchè il cielo non mi ignora. Lui lo sa che io ci sono. Plin, plin...una, dieci, cento gocce. La mia mente si rinfresca, finalmente ha un po’ di pace. Sento la pioggia che mi sferza il viso e il pensiero di lui che si allontana. Cammino e corro, corro e cammino, tutta sola, sulla costa ormai deserta. Lui non c’è, non esiste, non importa dove sia. Mi ha lasciata, se n’è andato ma io intanto sono qui. Cado in terra, mi rialzo, giro intorno su me stessa. I miei piedi calpestano la sabbia in un folle girotondo. Poi mi fermo, guardo il mare...Forse lui si trova lì, forse è lì che mi aspetta e che mi vuole...mi incammino verso le onde, entro dentro...non ricordo più chi sono, chiudo gli occhi piano piano...plin...plin...