GREGGE

Pascolavano soavi e sonnecchianti greggi
e ogni tanto qualche pecora vanitosa
ruminante dismetteva il guercio
si specchiava in altri occhi allerti
per rimirare la sua lana dorata al sole
e ultimava il suo maquillage strofinando
il collo su albero unto da imitazioni
-Tal gesto sintomo di addatto
rasserenava pastorelli con volti brecciati
da brufoli essiccati,sindone d'ormoni
in altro impiego sostegno a irti capelli
intenti al responso per un amore
nello sfoglio di margherite e al si innescavano
sorrisi fenestrati da carie,indizio a dolci rubati
a una nonna cavia consapevole
-Folli artisti dissidenti i cani con code a martello
inchiodavano mosche,farfalle e grilli
per un mosaico ingraziante al tempo
che nel rumore di tosse e raucedine
di ruscelli sembrava avere la sua voce
impreziosita da raganelle
-Quando il tramonto vittorioso
al tiro alla fune col giorno si rovesciava
sulla collina,fremito di piedi al ritorno
al raccoglimento di animali e bimbi
a plasmare il proprio IO alla fantasia,
spedire una lettera segreta di biascichìo
alle lucciole
-Sigillava i sogni una preghiera
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Da:Sorrisi Pignorati
www.santhers.com

Esilom e gli avi

i pastori


Armenti, esanimi bestie su quadri e cloache romane,
straccioni ruffiani, erranti ed afoni costretti a vagare
per monti e tratturi antichi e novelli,
appaiono come fantasmi e goffe sagome umane,
Esilom grande recinto di pecore da tosare,
li esalti e li rimiri, ancora come schiavi e non bastano cori e stornelli,
per questi sciatti fratelli, lavoratori biechi posti a sormontare improbabili are...
ci vorrebbero fuochi di prato e libere tribù di puttane,
per riscattare il loro puzzo e la loro anima, di botto e senza orpelli!
Ma per Esilom è sempre Settembre: sempre tempo di migrare...

Citazione :

essiccati

Mi propongo per farti il correttore delle bozze, non potendo certamente esprimere i concetti...

..propabile.o probabile...intento o intendo....giuro che se leggo mille volte sbaglio sempre..è la mia meridionalità nel dna..ma non me ne preoccupo....potrei cautelarmi ogni volta.con virgilio parole..ma ferrea è la convinzione che il pensiero oltrepassa le lingue...amen

a scuola ero bravo con i congiuntivi,avevo una professoressa del nord..prof.ssa Bonifacio piemontese...la ricordo con sconfinato affetto...mi diceva con aria materna e di sconfinato affetto...un terroncino anomalo e mi dava un pizzicotto alle guancia..ora la rabbia ha divorato ogni grammatica perchè sopra ogni cosa l'ignavia.circolante..compresa quella poetica...cialtroni divulgatori..come ce ne sono tanti....l'anima con l'onestà..è optional....amen

Michele, io ti leggo, attentamente ogni volta.
E se anche tu hai fatto altrettanto, ti ho detto che mai potrei esprimere i tuoi concetti con la tua poesia e questo non è un denigrarti assolutamente, riconoscendoti, infatti, la tua capacità di pensiero che oltrepassa le lingue.
Con immutata stima e altrettanta onestà,
Daniela

la professoressa Bonifacio aveva circa 40 anni e due tette...e io bambino con i capelli ricci al massimo ai lati e irti al centro la guardavo con meraviglia...mi è rimasto quel complesso..ora a 50 quando vedo due comomeri mi sconvolgo e poi penso e mi metto in soggezione che sono andato oltre per giocare coi palloncini che s'alzano al cielo...

DEVO DEDICARE UNA poesia alle colline della prof.ssa bonifacio..tutte le notti sognavo di dormire in quella valle...nasce quì la mia psicosi...la debolezza di quell'adagio che si scontra con le cose severe del mondo che devo combattere

Ehehe.... mi ricordo montagne "verdi" insomma!
In attesa della dedica, allora