Resa al cielo

RESA AL CIELO

Gli occhi s’infiggono nel cielo fosco,
Argentei chiodi ed aculei intinti
Nel mio insalubre impeto triste.

La bocca sigilla parole tronche:
Frantumi del mio volo chimerico,
Impulsi radio del mio ego stolto.

In un Settembre opalescente, mio
Carro funebre inceppato, rotto,
Che discende l’ovattato niente e

Risale mulo affranto, ormai,
I clivi di questa dispersione e
S’abbatte perso, riverberato

Dall’eco: clown con i miei mugugni.
In questo prato manto verde, rosso,
Scivola il millepiedi iroso

Che avvoltola la mia sfinge-luce
Peccaminosa: abbaglio, faro e
Lama d’ingratitudine immersa

A mezzo tono nel mio sterno pregno
Di noia raggrumata, pagata cara...
Resa al cielo poi, valorizzata!