Cielo
zitto e stellato
stupri i miei sogni
infrangi lungi frontiere.
Il bacio del caos nel tuo tramonto
la ferocia del tempo nel piovasco.
Il tuo speziato e fragile corpo
nudo e abbagliante
o di nubi avvolto
fa fremere in me il medesimo spasmo.
Godo della tua essenza.
Sei la pausa dell’universo;
sei la prolungazione del mio volto.