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 Quattro matrimoni e un funerale

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Mauro Scicchitano
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Mauro Scicchitano


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MessaggioTitolo: Quattro matrimoni e un funerale   Quattro matrimoni e un funerale Icon_minitime4/12/2008, 10:21

Certe volte penso che il matrimonio sia un po’ come la Barbie, semplice comprarla, difficilissimo mantenerla: case, ville, cavalli, auto decapottabili, carrozze degne di Cenerentola prima di mezzanotte e un guardaroba da fare impressione alla Regina del Belgio.
Intendo dire che cominciare è relativamente facile, portare a termine l’impresa “finchè morte non vi separi” quasi impossibile: ne ho visti pochissimi sinora andare così, nel senso che finiscono prima della scadenza naturale. Spesso trovo che avesse ragione Bruce Willis in un film in cui lui è un killer un po’ bigotto, ma convinto del sacro vincolo, che decide di uccidere la moglie per una questione di soldi:”Che c’entra il matrimonio? Questo è lavoro”. Finchè morte non vi separi, appunto.

Per fortuna viviamo in un mondo relativamente civile e le separazioni avvengono magari in maniera straziante ma, per fortuna, senza eventi cruenti, almeno nella maggioranza dei casi.

Per rendersi conto di come finisca però bisogna capire come comincia, perchè una vita in comune è come una casa, deve avere solide fondamenta per reggersi. Ci sono due grandi categorie di “incominci” e sa il cielo quanto tutti siamo bravi a cominciare le cose, il problema viene dopo infatti, come con la Barbie.

Ci sono i matrimoni che io chiamo “Quattro salti in padella”, pronti in 8 minuti, qualche mese di fidanzamento e poi via, verso l’altare.
Poi ci sono i matrimoni “Barolo”, con invecchiamento in botti di rovere, fidanzamenti che durano anni, che affrontano le tempeste e i litigi e arrivano finalmente alla decisione: “Stiamo insieme da così tanto tempo che tanto vale che ci sposiamo”. “Tanto vale”. A posto.
All’inizio di solito fila tutto liscio, ma c’è un momento, diverso per i due sposini, in cui avviene la prima trasformazione. Viaggiatori avventurosi si trasformano in gitaroli fuori porta con uova sode e insalatina, ballerini scatenati e nottambuli assumono l’aria delle marmotte prima del letargo, iperattivi rampanti diventano plantigradi che si muovono più lentamente della deriva dei continenti.

Ormai siamo sposati, dove vuoi che andiamo? Eh già, dove vuoi che andiamo?
Un luogo comune vorrebbe che ci si sposi con la persona dei nostri sogni, quella con cui divideremo il resto della vita, quindi che corrisponde in maniera completa al nostro modello ideale: sbagliato, non succede mai.

Un pò come avere una Panda e desiderare una Mercedes, solo che la Panda mica la prendiamo a calci perchè non è la macchina dei nostri sogni. Ce la teniamo così com’è, in attesa di tempi migliori. Ma nel matrimonio è diverso.
Per esempio, tutti vorrebbero la colazione a letto, preparata ovviamente dal partner. Succede durante il fidanzamento, qualche volta all’inizio del matrimonio, poi si passa, lentamente ma inesorabilmente alla colazione in cucina, quindi alla macchinetta per il caffè espresso, io personalmente ho scoperto il comodo Nescafè, per arrivare all’aberrazione finale, il caffè pronto che si scalda agitando la tazzina di plastica.

Addio poesia.

Come i regali per le ricorrenze. All’inizio faraonici, meglio della casa di campagna di Barbie che, tra l’altro, costa una fortuna, poi, piano piano, un po’ perchè lui/lei hanno già tutto, un po’ perchè la tensione sentimentale si è alleggerita, si passa dapprima alle cose pratiche, cravatte, calzini e mutande la fanno da padrone per lui, presine, grembiuli e padelle per lei, con un sottile ma chiaro messaggio subliminale, vai in cucina così non rompi durante le partite in tv, per arrivare, all’ultimo stadio, ai regali che piacciono a chi li fa, non a chi li riceve.
E quando si è sposati si dicono le cose più chiaramente, almeno in merito ai regali:”Non è bellissimo?” – “No, a me fa schifo”. Ecco fatto.

Il bagno poi. Un vero dramma. Intanto se ce ne sono due, a lui tocca sempre quello piccolo, quello grande e più bello è per lei. L’esatto contrario di quel che succede con le macchine, lui ha l’ammiraglia di famiglia, lei lo scassone che sta insieme con il nastro adesivo. Se il bagno è uno solo si consuma un altro dramma familiare: il tubetto del dentifricio. Tipicamente lei lo schiaccia dove capita, perchè le donne sono creative, lui invece, e io sono uno di questi, in maniera metodica, dal basso verso l’alto. E su queste cose si litiga. Ho trovato una soluzione semplice, tubetti in plastica pesante, ovunque li schiacci tornano alla forma originale, se li avessero inventati prima magari avrei salvato il mio di matrimonio.

Comunque succede che prima o poi si finisca per discutere, se non litigare, per i motivi più vari: i calzini fuori posto, la camicia stirata male (ma perchè non te la stiri tu? Non è difficile), il cibo comincia ad avere sempre lo stesso gusto, alla fine tutto sa di pollo lesso e minestrina.
Uno dei primi segni di cesura è la televisione, ciascuno vuole vedere cose diverse, purtroppo sono finiti i tempi gloriosi della RAI con un solo canale in bianco e nero, e oggi la scelta è talmente ampia che i due litigano per cosa vedere e intanto non parlano ma strillano.
Lui vuole vedere una cosa, lei un’altra. Il problema non sta nel programma da scegliere, ma semmai nel fatto che sarebbe meglio stare insieme e guardarsi negli occhi al posto di guardare un televisore.

Certo che non è sempre così, ci sono dei casi felici o apparentemente tali, ma non dimentichiamo che un terzo delle coppie sposate si separa tra i 2 e i 5 anni, l’esatto contrario dei puzzle Ravensburger che invece sono adatti allo stesso periodo.
Una cosa che mi colpisce è che molti matrimoni finiscono senza una ragione apparente. Ad un certo punto si spengono, come una macchina che abbia finito la benzina e semplicemente finiscono. Senza speranza. Capirei se ci fosse di mezzo un’amante, che poi è la ricerca del pezzo mancante per raggiungere l’ideale, o un semplice sfogo sessuale o la ricerca di un colloquio che non c’è, ma spesso accade perchè accade.

Senza benzina.

Non importa che si arrivi alla separazione, in molti casi non succede, semplicemente scatta il meccanismo del compromesso: si accettano difetti o imposizioni per il quieto vivere. Un esempio tipico è il pranzo domenicale dai suoceri. Un dramma. Conosco coppie, ma è capitato anche a me, letteralmente prigioniere di suoceri integralisti, messa, pasticcini e pranzo a base di agnolotti e arrosto, sempre uguali, sempre gli stessi, sempre gli stessi discorsi: “Come vorremmo un nipotino”, ma compratevi il Cicciobello che parla e non rompete i coglioni.

Il guaio è che l’accettazione del compromesso mette la coppia su rette divergenti e per ogni giorno che passa ci si allontana sempre più. Il fare l’amore si trasforma in “dovere coniugale”, quando sopravvive, perchè spesso mi capita di sentire di gente che è tornata vergine per la completa assenza di pratica. Eh sì, dai, diciamocelo, il sesso è importante, ma tempi, ritmi e desideri finiscono per divergere. Amanti appassionati si trasformano, piano piano in timbratori di cartellino, sai, per il dovere, e come il cibo che sa di polle lesso e minestrina anche l’amore fisico si trasforma in una massa indistinta di sensazioni che alla lunga stufa entrambi. Peccato.

Siamo diversi uno dall’altro, c’è poco da fare e più passa il tempo più le differenze vengono a galla e la divergenza cresce e infine, per le coppie in crisi, si consuma l’ultimo dramma: la separazione.

Uno dei due deve pedalare da casa, impacchettare le sue cose e andarsene. Se la casa appartiene ad entrambi viene venduta e si divide il ricavato. Ma non è sempre così, spesso uno dei due deve trovare una sistemazione e ripartire da zero. Non esistono ricette per rimediare, così come non esistono ricette per ricominciare, ciascuno deve fare per conto proprio, trovando la propria strada, che spesso è piena di difficoltà e problemi.

A questo punto entrambi, presi da panico e disperazione, si affidano a qualsiasi mezzo per capire o rimediare. Ultima spiaggia l’oroscopo.

CANCRO: “Curatevi”.

PESCI: “Siete fritti”.
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Daniela Micheli
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MessaggioTitolo: Re: Quattro matrimoni e un funerale   Quattro matrimoni e un funerale Icon_minitime4/12/2008, 10:54

Quante verità dolci_amare in questa pagina, M.M.!
Sposo (visto il tema) quella del dentrificio. Non a caso la mia Orsilia Orsomondi da Fioraldo commise, tempo addietro, un infamante delitto nel vedere il tubetto del dentrificio piegato a metà e non dal fondo (vedere link plis)
Però, mio caro, mi sento di spezzare una lancia a favore di noi mogli.
Iniziamo dal matrimonio "Incompreso" ovvero il lui piagnone che trova finalmente la compagna della sua vita che sostituirà la mamma che si è un tantino scartavetrata le ovaie dell'over trentacinquenne ancora per le palle.
Che dire? La mamma è sempre la mamma e nessuna moglie, per quanto voi maschietti cercherete in freudiano complesso, non la ritroverete in noi...
Il caffè a letto? E che è? Il caffè sulla tavola, assieme alle fette biscottate, il burro a temperatura ambiente e le marmellatine per tutta la famiglia, che ogni mattina è in lista di attesa per thelastminute.com, tzè, altro che caffè a letto!
Panda e Mercedes, ammiraglia e muletto... embè, se ci date l'ammiraglia vi incazzate pure perchè ci dimentichiamo di darle da bene un po' d'olio ogni tanto, che volete da noi? Lasciateci in pace con le nostre utilitarie e fatevi le ammiraglie vostre che alle utilitarie nostre, completamente digiune, ci pensiamo noi.
Il bagno... non è colpa nostra se a voi basta un cassetto per le vostre mutande, per noi dovete ragionare in doppio, visto che c'abbiamo anche il pezzo di sopra. Quindi, mio caro, mi pare giusto che il bagno in rosa debba essere -minimo eh- il doppio.
Il sesso... bè, ce lo stendiamo un velo pietoso? Insomma, non vorrei difendere i nostri mal di testa, assolutamente comprensibili, ma non è colpa nostra se abboccate alle pubblicita del Viagra e del Cialis e ve ne state all the day long con l'asta in fiamme!
Va bè, scherzi a parte...
Che mi piace come scrivi lo sai, un po' meno l'idea che hai dell'altra metà del cielo...

Maresciallo, leggiti questa... ma sai che senza volere la Mandelli Giulia in Maniglia, pur non essendone consapevole, era già nella mia testa? Solo che era uno splendido esemplare di Orsa....
http://www.inpuntadipenna.org/in-punta-di-prosa-f1/il-casato-della-famiglia-orsomondi-da-fioraldo-t455.htm
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Daniela Micheli
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MessaggioTitolo: Re: Quattro matrimoni e un funerale   Quattro matrimoni e un funerale Icon_minitime4/12/2008, 11:00

Dimenticavo: Mark Twain diceva che l'oroscopo è la prima colazione dei coglioni.
Sarà per questo che lo leggo ogni mattino?!?!

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