Fiero e lunatico
nella tormenta
delle mille circumnavigazioni
sfidi in mezzo a chilometri
di uomini sabbia,
l'umido temporale,
senza paura.
Don Chishotte degli oggetti.
la mano spavalda s'arpiona,
immersa di domande nei cuori
e infonde
al tuo destino un fiume
di inumana
speranza,
di sinistro presagio.
E quando la pioggia piove ghignante
tu guardi la finestra senza parlare,
aspettando la chiamata alle armi.
E inizia,la guerra mondiale degli ombrelli
contro le correnti ascensionali,
la battaglia contro la natura
che ferisce e uccide,
sia i guerrieri che il reale.
sfiniva il giorno,
che le nubi
sorridevano,fra tanti morti
e fari e fanali
e tu fissandomi ormai
senza forze
mi stringesti la mano, più umano
che mai.
Eri felice.
E d'un tratto, il mondo di cui sei fattto,
cavaliere di stoffa,
ti chiamò su nel cielo, compagno.
E un volo di nero incanto,
ti strappò vià alla mia giornata,
e la tua felicità mi spinse a sognarla,
d'averla vissuta diversa,magari
vestito da armatura di latta
e tela.
Nella tua breccia ho guardato la bufera
e mi è sembrata come la vedi tu,
l'estrema conquista.
Sei sparito nel cielo felice e lacrimante,
e voglio crederci che non sei più tornato,
che sei salito fin sopra le nubi,
e che quella pioggia fosse il tuo nuovo pianto,
la tuo sipario.
Amorfou