Voltarsi è provare nostalgia

Tu mi vedi
a difendere quest'angolo di mondo
da dita puntate a pistola
su uno squarcio d'infinito
in cui io mi rifugio
Feritoia e spiraglio
porta
tra coraggio e viltà
soglia
dove lucido sogni
che ondeggiano in giorni di domani
come la curiosità d'una marea
quando sale e si spinge più in là
in delicato corteggiamento

Tu mi senti
nelle parole ferme in punta di lingua
a modellare labbra di sorrisi
contro chi incolpa e colpisce
gli occhi della memoria
che rigirano i passi ormai giganti
di caviglie nude
ricamate da un fil di seta
che traccia e intreccia libertà e sentimento

E mi porti
nel tuo sguardo che affonda
dentro acque senza guizzo e freschezza
pozzo comune e corrente
dove il sasso non ha eco
nè cerchi
a scuotere il sogno
che obbedisce al resto

Paradossale cortesia
che rifiuto
se non riuscirai a battermi a pugno
su questo destino
che non è catene
ma solo un volo
d'andate e ritorni

E' bello, dopo un lungo cammino, sedersi vicino a parole care.
Ciao, Vincenzo.

un'altra splendida poesia che racconta di te, in un argomento così poco conosciuto che dice, molto più delle altre volte, del tuo modo di poesia.
Quando si da tutto quello che si può, poi non c'è rabbia ne vergogna nel voltarsi.
Nel ricordarlo per scriverlo, nel riconoscersi.
Gli stessi ingredienti di sempre, di tutti, dolori e qualche gioia, senza un filo di rimpianto e il coraggio di difenderlo e tenerlo.
E dai tutto nelle poesie, la loro frequenza mi dice quanto tu le tenga dentro prima di lasciarle, sole, su un foglio.
bravissima.

inchino e applauso
Nefer

Tu, la tua poesia.
Tu e il tuo rinnegare di esserlo.
Ma lo è.
Tu lo sei, Poetessa.

Citazione :

Tu mi senti
nelle parole ferme in punta di lingua
a modellare labbra di sorrisi
contro chi incolpa e colpisce
gli occhi della memoria
che rigirano i passi ormai giganti
di caviglie nude
ricamate da un fil di seta
che traccia e intreccia libertà e sentimento

Solo un'anima, affacciata alla finestra del mondo...


grazie dani



grazia