Per la poesia l'ho trovata un po' ostica come linguaggio. Ma è un mio limite, net, forse tu dovresti insegnarmi qualcosa di metrica e di disciplina artistica che io prorpio sono molto più anarchica di te in poesia e la tratto un po' male per questo
Alki,
ma come potevo fare il "... viandante curioso che bussa alle porte di queste VOCI per far da tramite e da pellegrino allo stesso tempo...", se non tentando di usare la "lingua" di quest'AQUILA della poesia italiana?
Ho semplicemente usato le sue parole dotte e auliche (distribuite lungo...) della sua poesia: etra, rabida, botri, diroccare, bulicame eccetera ...
Sai il nostro odiava i cosidetti poeti laureati, ma poi ci teneva a scrivere una poesia che per leggerla se non proprio la laurea insomma...
Sai di Montale, non sono i contenuti della sua poesia quelli che mi legano a lui (concordo nel giudizio che Pasolini diede di lui e a quella interessantissima polemica rimando ...), ma l'avermi insegnato ad amare la poesia come qualcosa di complesso e stratificato, un arte poliedrica sempre in tensione ed in movimento, con il gusto dell'uso di parole che si sottraggono alla manipolazione e degenerazione della lingua parlata e dal potere dei mass-media e della pornografia pubblicitaria e mercificante: GRANDISSIMA LEZIONE!
Poi me lo sono raffigurato come un aquila metaforicamente: perchè è un che è volato in alto sugli scranni del premi nobel per esempio ...
(Se hai bisogno di lezioni rivolgiti a lui, tutto sommato è a buon prezzo sul mercato):
...
Ciao
Net