Stava in piedi, le mani in tasca, a pochi metri dalla battigia.
Guardava davanti a sé e seguiva il movimento ritmico e continuo delle onde, il loro variare di ampiezza in relazione alle piccole folate di vento che ogni tanto si facevano più forti, quasi a volerlo scuotere da quello stato di apparente assenza con il rumore che provocava l’acqua sospinta più velocemente a percuotere i piccoli sassi di cui era composta in maggioranza la spiaggia.
Pensava a qualcosa, ma non era un pensiero che lo turbasse, anzi.
Rifletteva, ricordava, sognava, il mare come unico compagno a condividere il gioco dei pensieri.
Un’ombra si frappose fra lui e il suo compagno, un’ombra che si andava allungando e prendeva contorni più definiti.
Guardò il profilo della testa, lunghe propaggini alate si scuotevano ad assecondare il soffio del vento.
Ruotò la testa e la vide. La maglietta bianca disegnava un seno perfetto, i capezzoli sembravano quasi prorompere e il suo sguardo lo avvolse facendolo fremere ancor più del vento che ora gli sembrava quasi freddo. Si sentiva osservato anzi no, non osservato, poteva dire con certezza di sentirsi avvolto come se le braccia della donna lo avessero attratto in un abbraccio di voluttà.
Lei lo guardava ora diritto negli occhi. Il gioco di sguardi diventava sempre più intenso. Gli occhi di lei, azzurri come il mare di fronte, lo stordivano lo facevano sprofondare in un senso di beatitudine improvvisa. Vedeva il cielo confondersi con il mare prima e con l’azzurro degli occhi……i capelli !
Ora vedeva i capelli coprire a tratti, quasi con dispetto, quei due tizzoni che rivelavano una voglia improvvisa, biondi capelli, lisci come seta d’oriente, lunghi e frementi al vento, leggermente bagnati dagli schizzi delle onde sempre più vicine e fragorose.
Le goccioline d’acqua sospese nell’aria tratteggiavano un leggero arcobaleno che appariva e svaniva con il flusso del mare
Il suo viso era di una dolcezza infinita, che gli provocava un senso di stupore e insieme di commozione.
La vide venire ancora avanti, ora era di fronte a lui. Non vedeva più il mare, non sentiva più il rumore delle onde, non c’era più il timido arcobaleno.
Solo lei.
Si fece prendere le mani trattenendo il respiro. Sentiva il calore del corpo attraverso la maglietta.
Era questo il ricordo che stava comunicando al suo compagno di silenzi,al suo amico di sempre, era questo il ricordo che, ora che lei non c’era più, voleva condividere con colui che aveva già visto tutto.