COME UNA FINTA SANTA ***

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Come una finta santa
Lirica di Vittorio Fioravanti
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Mi baciavi con l'anima
spintasi fin sulla punta
della tua languida lingua
Mi lambivi la pelle
suggendone il sangue
ma ad occhi schiusi
guardando sopra
la spalliera del letto
oltre i vetri della finestra
su per le nubi sfatte
ad ali aperte spiegate
come un airone bianco
covando strano un sorriso
di rosse labbra marcate
da rossetti e matite

Ignudo mi lasciavi
ad ogni breve incontro
fra le coltri rimosse
e tracce delle ferite
allontanando da me i tuoi pensieri
ed io restavo avvinto
alla mia voglia spenta
d'aprirti il ventre
come un maturo
frutto osceno di fico

Così ogni volta
te n'andavi in estasi
come una finta santa
da strali argentei di luce trafitta
in punta di piedi
su lisci scarpini di raso
lungo binari infiniti
ed io montato
sul corpo tuo abbandonato
ai miei fremiti
cercando invano il segreto
come carpirti gli equivoci segni
celati in quei gemiti arcani
sprigionatisi come frammenti
d'indegni sogni sfioriti
di primo mattino
quando le dita eludono
protese nella mente
dissolvendo quei dorsi
le membra e i volti
in un viscido oscuro gorgo
a sorsi inghiottito
dal buco nero del lavandino
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Maggio 2006

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Non è invidia - per carità!.. - la mia è una forma di frustrazione intellettuale per non saper cogliere che qualche stinto brandello di quell'estasi che inghiotte la donna mia posseduta, al di là d'orgasmi multipli e di gemiti e segni indecifrabili, su per le coltri di nubi d'un cielo sbarrato a queste mie ali tarpate...

ogni verso trasuda sensualità e mi capita di sentire sempre il profumo di una terra calda mentre ti leggo.

per la poesia e per la precisazione di uomo. ciao Vittorio

un saluto

ciao vittorio

ed io restavo avvinto
alla mia voglia spenta
d'aprirti il ventre
come un maturo
frutto osceno di fico