Il cacciatore ambizioso

C’era una volta, in un paese lontano lontano, un giovane di nome LowQI, che nella lingua locale significa "forte e coraggioso ma mica tanto sveglio".
E' mirabile come certe lingue sappiano essere sintetiche.
Dovete sapere che, da quelle parti, i gatti erano tutti selvatici e non venivano a fare le fusa sulle ginocchia delle nonne come fanno qui da noi, ma vivevano a migliaia liberi nella foresta.
Le loro malefatte erano tante, come rubare una quaglia appena cacciata, andare a bere il latte nel secchio della mungitura e tenere concerti notturni da svegliare un ghiro morto da tre anni.
Per tutte queste ragioni, quella del cacciatore di gatti era una professione molto rispettata e LowQI ricopriva questo incarico con grande diligenza.
Col tempo, il giovane era diventato il terrore di tutti i gatti della foresta, ma lui non si divertiva più. Era ambizioso e voleva diventare un cacciatore di tigri.
Così tutte le sere pregava i suoi Dei:
- Potenti Dei, io sono LowQI, il terrore dei gatti. Lo so di valere molto, molto di più, datemi l’occasione di dimostrarvelo, fatemi diventare un cacciatore di tigri -.
Una bella mattina, vuoi per l’insistenza delle preghiere, vuoi perchè tutte le sere sacrificava la pelle di un gatto selvatico in loro onore, LowQI ebbe la risposta:
- Cacciatore di gatti! - una voce tonante rimbombò per la foresta - Nel mio nuovo salotto ci starebbe benissimo una bella pelle di tigre. Procuramela! -
LowQI si inginocchiò:
- Potente signore, sarai ubbidito, avrai la più bella pelle di tigre che si sia mai veduta.
Ti prego, mandami un elefante indiano, che io possa salirgli in groppa e iniziare la caccia.-
- Un elefante indiano? - la voce era palesemente seccata - Non ho elefanti indiani da darti. Al massimo potrei mandarti un ippopotamo ugandese, ma temo non ti sarebbe di molto aiuto. Va, e portami quella pelle! -
- Potente Signore, dimmi, dove posso trovare i miei cani per stanare la tigre? -
La voce, più tonante che mai, si fece di nuovo sentire:
“LowQI, mi stai proprio deludendo! Prima un elefante, adesso i cani, poi magari mi chiederai persino un fucile! -
- In effetti, Signore, sarebbe la mia prossima richiesta - rispose un LowQI, piuttosto tremebondo.
Un fulmine s'abbatté su di un albero vicino, riducendolo istantaneamente in un mucchietto di cenere.
- Volevi diventare cacciatore di tigri? Per tutti gli Dei, portami la sua pelle! Lo dico per il tuo bene, non avrai una seconda occasione.-
La voce era terribile e il tono conclusivo.
Fu così che, quel pomeriggio stesso, il giovane LowQI, senza elefante, senza un cane e armato solo del suo coltello da gatti infilato nel perizoma, s'inoltrò nella foresta di mangrovie a caccia della tigre.
Sul far della sera, una famiglia di tigri, composta da papà Tigre, mamma Tigre e quattro Tigrotti stava per accomodarsi nella tana per passarvi la notte. Papà Tigre chiamò a raccolta i suoi Tigrotti e fece loro un breve discorso:
- Figlioli, prima di dormire ringraziamo gli Dei per avere esaudito le nostre preghiere, mandandoci anche oggi una preda stupida e facile da catturare. Domani, come al solito, ricordatevi di offrire ciascuno due pelli di gatto -.
Mentre la famiglia Tigre al completo rivolgeva il sentito ringraziamento agli Dei, in un angolo la luna illuminava gli ossicini spolpati di LowQI.

Se c’è una morale in questa favola? Ma certo: “Va bene che ti chiami LowQI, ma almeno diffida di chi ti manda in mutande nella foresta"