La ballata del Lupo, della Bella e del Cacciatore

Come detto in un'altra parte del sito, anch'io sono stato e sono un grande ammiratore di Fabrizio DeAndrè.
Tempo addietro ho scritto un testo nel suo stile prima maniera. quello di Marinella, per intenderci. L'intento non era certo di imitarlo, non confondiamo gli stracci con la seta, come diceva il mio vecchio professore di lettere, ma di rendergli umilmente omaggio.
Ve lo propongo.

La ballata del Lupo, della bella e del Cacciatore

Sotto quegli alberi ci son le tombe di peccatori senza perdono
Sopra le tombe vi son tanti fiori, odor di miele e d'abbandono
Eran di miele le dolci labbra eran due fiori le sue mammelle
Eran dipinte di rosa e di bruno mentre danzavano sotto le stelle

Il lupo osserva, lo sguardo fosco
mentre la Bella s'addentra nel bosco
S'addentra nel bosco è primavera
vede di stelle brillare la sera.

Il lupo corre a più non posso
da troppo tempo non rode un osso
Non rode un osso e muore di fame
scende la notte sulle sue brame.

Intona la Bella la sua canzone
perchè non vede il mascalzone
Il mascalzone pregusta la cena
alta la luna rischiara la scena.

La bella all'aperto nella radura
lo scorge nell'ombra e sente paura
Sente paura ma il lupo è vicino
intanto nebbioso nasce il mattino.

Sotto quegli alberi ci son le tombe di peccatori senza perdono
Sopra le tombe vi son tanti fiori, odor di miele e d'abbandono
Eran di miele le dolci labbra eran due fiori le sue mammelle
Eran dipinte di rosa e di bruno mentre danzavano sotto le stelle.

In ogni storia ne avrete sentore
a questo punto c'è il cacciatore
Il cacciatore dal lungo fucile
con il chiarore lascia il cortile.

Osserva il lupo vicino alla Bella
imbraccia l'arma sopra l'ascella
Sopra l'ascella la spinge forte
Sembra nel cielo che rida la morte.

Il cacciatore ch'iddio l'assista
facile il vino ma corta la vista
Corta la vista, iddio non guarda
Ecco che tuona la sua spingarda.

Come finisce non ve lo svelo
ma voi guardate presso quel melo
Presso quel melo trovate dei fiori
Sentor di miele e tanti colori.

Sotto quegli alberi ci son le tombe di peccatori senza perdono
Sopra le tombe vi son tanti fiori, odor di miele e d'abbandono
Eran di miele le dolci labbra eran due fiori le sue mammelle
Eran dipinte di rosa e di bruno mentre danzavano sotto le stelle

... stretta la foglia, larga la mussa, dite la vostra, che io ho detto la mia...

Grazie, Mario.
Già ti dissi, in altra parte del sito.
Qui, ora, solo grazie.

D.

Massimo Guisso ha scritto:

... stretta la foglia, larga la mussa,

Non intendevi quella al cioccolato, vero? Maniaco!

ma sai.......... a volte
se hai bisogno di uno straccio, meglio uno straccio. anche dei diamanti.

... mi offro volontario come Moccio Vileda umano!!

Una ballata che provoca il canto, una fiaba che trasfigura relati di cronaca nera. Purtroppo, nonostante siano trascorsi innumerevoli millenni d'evoluzione, l'uomo è ancora un istintivo animale... Genía pericolosa per lo stesso pianeta che se lo sta ritrovando invadente tra i piedi...

Tornando ai tuoi versi, Mariovaldo: ...vi trovo un'armoniosa composizione poetica!

Vittorio Fioravanti ***

che il lupo fugge da tutti noi in libertà e senza pensieri
e dimentica la sua fame
l.

da fan del grande Faber non posso che dirti grazie

La trovo molto bella e credo non sarebbe dispiaciuta a De André.
Ben