Questo pallido spettro decadente
Questo pallido spettro decadente,
danzante sull'iridi in rovine,
ebbro di morte,
fa alle sere
come le torve dei fari la luce.
Arroccato in città, distesa al suolo
S'abissa immobile il
viso straniato delle ore incinta
di nulla, coperto di uno spasmo senza
dolore.
Mentre si concede alle ultime
chimere : una landa prima dell'abisso.
Sulle mani svenate che mi fanno
da ali ,le epoche spennute
si accalcano,svelando il pudore
del giacere immobili grembiuli,e
crollando, s'abbracciano in trincee.
Rosario