Anima dannata,
stirpe maledetta,
ecco ciò che sono!
Il luccichio maligno
degli occhi nella notte,
il freddo ghignare
d’innanzi a una disgrazia,
l’eterno solitario
che vive dell’oblìo…
Perché, mi chiedi?
Perché puoi mettere le stelle al buio,
ma rimarrà sempre notte,
perché così è l’uomo:
internamente malvagio,
perché mai braccia di donna
mi han consolato il pianto
e quanto è amaro il calice
di chi beve da solo…
E allora, vendetta!
Egoismo della pietà,
perché sia ombra la culla
e il vento a cantar senza posa,
in questo mondo senza dio,
in questo mondo senza bene
o male…
Solo l’uomo, si, solo l’uomo,
ma l’uomo non è buono
e quando cade si rialza,
più egro di prima,
più amaro del fiele:
nera fenice
che dalle nefaste ceneri
maledisse se stessa.