Canzone di domani
E' la conflittualità
la porta distante
che ci ruba il passato
che ci mangia le mani ,
che ci prende la faccia.
Oggi io dico,
che non è stato,
non è stato mai,
se non ero , il mio destino.
Cosa sono,non lo sai.
Un immagine si slega,
dal mio viso, dal mio odore,
sono carne da parole,
ne faranno un film di me,
muto di dolore.
Dentro me c'è l'avvenire,
di un passato d'illusione,
una rosa senza spine,
è racchiusa nel mio nome,
Sono il gelo nelle mani,
quando vanno in giro vuote,
la passione non perdona,
non ottiene mai ali nuove,
E mi fermo sul pontile,
per guardare dentro al sole,
perderò tutti e due gli occhi
nella grazia della morte
nell'idea
che sia
soltanto amore.
Amostico