un libro è....

un libro è contenitore di vita, nello specifico la vita dei protagonisti, e a volte anche la nostra.
Induce in esperienze emotive toccando tasti della nostra sensibilità che probabilmente rimarrebbero silenti, oltre a far capire e conoscere cose e mondi sino allora sfuggiti alla nostra conoscenza.
A me fa l'effetto fisarmonica, cioè, ogni volta che finisco un libro è come se il cuore mi si fosse espanso come i soffietti appunto di una fisarmonica, l'animo ha inspirato nuove sensazioni e le ha immagazzinate.
Sper di non essere caduta nella retorica fantozziana, ma è proprio così, un libro mi fa allargare dentro.
Ad allargarmi fuori ci pensa la pastasciutta.

Per voi il libro è.....?
_________________

la butto così: ....la casa dell'essere

fuori è tutto un coro di:

sono stanco
sono arrivata tardi
sono così come mi vedi...
sono acqua e sapone!
sono alto un metro e settanta
sono atletico e dotato
....sono un libro aperto

sono un libro aperto...
bellissima considerazione.
Quale libro? ecco l'incognita. Mò ti leggo, scrivo appunti ai margini e sottolineo i passaggi interessanti, come quello del tuo conto in banca svizzera!

non ho nessun capitale da ripatriare. peccato con i miei soldi ci avrebbero magari finanziato la costruzione di una scuola o chessò, un parco... beati loro

sono un libro aperto: disse una puttana: leggimi!

il lettore come utilizzatore finale? sgrunt, non mi giunge nuova.

Il libro come compagno della sera l'ho scoperto intorno ai sedici anni, penso.
Non ricordo più. C'erano due posti che cominciarono ad affascinare le mie limitatissime finaze di quell'epoca (si parla diobono di trentasette anni fa, anno più, anno meno). Il primo era una bancarella di quelle che anni fa si trovavano in molti punti strategici cittadini (ora estinte a causa del mutamento dell'abitat naturale, dominio delle nuove specie a quattro ruote). Era sempre "piazzata" su un piccolissimo slargo subito al di là del Ponte alla Carraia. Vendeva e scambiava soprattutto fumetti, Guerra d'eroi, Gordon flash e simili. Però, se eri fortunato, trovavi anche i primi Oscar Mondadori (almeno per me che li scoprivo allora, io abitavo giusto "al di qua del ponte"). Scoprirne alcuni, che potevi comprare a metà prezzo, mi stimolò a fermarmi anche in un negozio di libri usati che avevo sempre visto, passando in via Sant'Agostino, quando andavo a scuola in Piazza Pitti. Non mi ci ero mai fermato prima, ma in quel eriodo appunto cominciava la mia personale scoperta incolta della parola stampata. La prima volta che entrai nel negozio ne usci con un libro di cui adesso non ricordo più il titolo esatto - forse "Nella tempesta"? - tantomeno quello dell'autore. con lui feci uno dei miei primi viaggi avventurosi, a bordo di un mercantile che si trovava lottare con L'oceano e in cui al protagonista, un marinaio qualsiasi, era stato ordinato di versare continuamente poche gocce di olio sulle onde affinchè queste non frangessero sulla coperta della nave. Fu una nottata termenda quella passata accanto all'esausto marinaio sballottato continuamente dalla forza del mare. In seguito mi ritrovai all'indomani della guerra nucleare, ad imitare un tipo australiano che recuperando vecchie ruote da bicicletta sfidava la contaminazione radioattiva tutti i giorni per andare a cercare un qualche sostentamento nella città distrutta.
insomma per farla breve, per me il libro è stato sopratutto un continuo rinnovar di passaporti. Ho fatto certi viaggi, stando a casa.

il libro è il regalo che chiedevo da bambina, è l'oggetto che non riesco a non comprare quando vado al supermercato pur amando le librerie, sapendo che lo metterò assieme agli altri non letti ma che prima o poi leggerò.
il libro è la storia delle storie.
è il contenitore di parole che hanno aiutato a crescere e che aiutano a pensare.
e tanto altro ancora.

Daniela Micheli ha scritto:

il libro è il regalo che chiedevo da bambina, è l'oggetto che non riesco a non comprare quando vado al supermercato pur amando le librerie, sapendo che lo metterò assieme agli altri non letti ma che prima o poi leggerò.
il libro è la storia delle storie.
è il contenitore di parole che hanno aiutato a crescere e che aiutano a pensare.
e tanto altro ancora.

Non c'à nulla da fare: A letto ci vai più volentieri con il libro di carta.
Non so' a voi, ma la sola sensazione tattile nel girare le pagine, ancora, non è eguagliata dal video.
Certo, la facilità di dare risposta a quasi tutti i dubbi (oh, di nuovo sti' dubbi, è pieno di dubbio sto' forum qua, ragazzi) che permette internet ha reso obsoleta qualsiasi enciclopedia nel tempo del lampo.
Ma il libro da leggere è sempre "il" libro, via. C'è poco da fare. No?

Assolutamente no.
Sai, Piero, ci sono sere che ci faccio le due qua sopra.
Ma se non sfoglio almeno due pagine... Nulla da fare.
Sto leggendo Caronte di Giovanna Mulas. E mi sta piacendo assai assai assai... E ora, visto che sono un poco cotta, me ne vado a dormire con lei

Buona nottata dolciammin.!

A tutti voi.

lo ammetto, io ho iniziato a leggere prima che a ragionare, e così ho continuato, nel senso che ragionare mi riesce ancora complicato. Lo riammetto, entrare in una libreria mi provoca una specie di esaltazione, di ubriacatura. Cerco titoli, leggo titoli, leggo copertine, biografie, pagine interne, cerco autori, corro di qua e di là, non trovo una cicca. Ma come diavolo li distribuiscono i libri? Esempio, cerco un autore cinese, lo devo cercare tra gli ultimi arrivi, o tra gli storici, o tra gli stranieri, o tra le case editrici, o tra i residui, o tra i censurati, tra i non leggibili, tra gli avventurosi, tra i romanzi, si però sono biografici e allora tra le biografie, del 900? o del 600?
Insomma ma dove caz....sta un commesso? Non ci crederete, ma quando ho cercato Cirano di Bergerac mi è stato risposto che autori a quel nome non ne avevano!
Gli unici commessi che si sbattezzano per trovare qualcosa sono quelli della Feltrinelli, di una gentilezza squisita! Una volta non avevo trovato un libro e me ne tornavo a casa, poi (leggermente terrorizzata) mi sono scoperta inseguita per strada da un commesso che aveva finalmente trovato il libro sbirciando nientemeno che la vetrina.
Mi sono ridotta a comperare i libri via internet, per andare alla Feltrinelli mi ci vogliono 4 ore di treno.

Avviso: non comperate libri in internet da Wester.it, mi hanno beccato i soldini della play post, ma i libri non me li hanno mandati! Ma non mi conoscono, non ancora, sto facendo azione di terrorismo, nel senso che li ho minacciati ai sensi degli articoli della costituzione xzy, tanto nessuno li conosce, nemmeno io. Staremo a vedere!

Diva, prima o poi mi toglierò un sassetto anche qui sopra, a proposito di un anelatissimo e mai avuto libro promessomi... Ma poichè ho appuntamento in settimana con l'avvocato, forse è meglio se non lo faccio, anche se questa è sezione protetta riservata agli iscritti... Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere

Ogni volta che finisco di leggere un libro che mi piace mi resta dentro la sensazione di aver trovato un nuovo amico.
So che tra quelle pagine tornerò a sbirciare, so che da quelle righe, magari inconsapevolmente, ruberò parole da donare a uno dei miei tentativi di poesia,so che mi farà compagnia per sempre da un angolo della mia libreria.
Riesco a buttare via tutto, ma non i libri.
Quelli invadono ogni spazio libero della mia casa.

E' proprio vero, un libro ti rimane appiccicato dentro. Io addidrittura sottolineo i passi importanti, o per lo meno, quelli che lo sono per me. Ci sono certe frasi che contengono un mondo, anche un mondo di invidia, la mia; ma perchè certe persone con due parole riescono a dire quello che altri direbbero in 10 pagine?
Sottolineo interi periodi o due sole parole e contemporaneamente penso a chi leggerà questi libri dopo di me e non troverà quello che io vi ho sentito, magari stupirà davanti ad altre parole, ma non alle stesse che hanno stupito me. Allora si creerà un cortocircuito psicologico che in nessun altro modo, in nessun tempo trascorso insieme potrebbe essere così reciprocamente conoscitivo.
Magari un mio nipote penserà..boh? ma che cavolo ha pensato la nonna , magari invece dirà "ah però, anvedi la nonna cosa pensava".
Un effetto di questo tipo lo ha fatto anche a me, quando leggendo i libri di mia nonna, conosciuta pochissimo, trovavo una sottolineatura con un unghia o uno sbaffo di matita.
Ho un grave difetto, lo so. Quando leggo un libro, scopro che non so una cosa ed allora cerco un altro testo che me ne parli e così via e così via. Va a finire che parto da Napoleone e arrivo alla vita sessuale delle marmotte. Insomma, sono un poco confusionaria, mi perdo continuamente.
L'ultimo libro che ho letto è stato quello di Anilde Ibrhaimi (albanese), che parla della guerra della Serbia e la protagonista è albanese; ho scoperto che non so nulla dell'Albania, ora andrò a caccia di qualche libro in merito, anche se ho già letto molto di Ismail Kadarè, altro grande autore albanese, non molto conosciuto.
Il libro precedente è stato L'elogio della follia dello strepitoso Erasmo; ora cercherò la biografia di Lutero, che ho già incontrato nella biografia di Carlo di Spagna. Le versioni della personalità di Lutero sono contrastanti, indagherò.
E così andrà a finire che quando mi faranno l'autopsia dovranno mettere insieme un bel mucchio di parole in ordine sparso, se vorranno capirci qualcosa. Magari ci tireranno fuori un libro autoctono!

come disse qualcuno: "i libri finiscono sempre col parlare di altri libri"

ya, e sono dei bei chiacchieroni! conosci la Feltrinelli vicino a S.M.Novella? la settimana scorsa non ricordavo il titolo del libro, sapevo l'autrice e vagamente mi pareva che la copertina fosse blu. Me l'hanno trovato: Irene Nemirovsky -Suite francese.
In realtà bastò cliccare in rete e cercare l'autrice, poi scansare i titoli che non mi rammentavano molto, ma ci voleva pur sempre la buona volontà del commesso.

Se ti riferisci a quella di Via Cerretani, a cento metri dal duomo, sì. la conosco. é anche li che spesso vado a comprare qualche libro che non si trova all'ipermercato.
Un'altra libreria molto ben fornita si trova in via Martelli - Libreria Martelli, appunto - a soli duecentometri da lì. Conosci la zona?

Non sono di Firenze, ma a volte ci capito e tra la stazione e il duomo ci trovo la libreria. Sono venuta poco tempo fa per la mostra a Palazzo Strozzi, quella sul tromp d'oil. Splendida, davvero. A Palazzo Strozzi organizzano sempre delle mostre interessantissime. Poi vado alle Giubbe Rosse a mangiare la pizza, tanto lì la dietista non mi vede.

Ops, forse hai ragione, non è della Feltrinelli ma della Martelli.

No no, guarda che quella che dici tu è proprio una Feltrinelli.
Sara' miah di Livorno te, de'

deh, una volta sono stata pure al Civili a prende il ponce!

non capisco perchè in libreria non possono mettere una postazione con pc a disposizione di chi voglia consultare i titoli disponibili. uno fa una fatica per sillabare l'autore e l'addetto di turno, quando lo trovi, ti dice che non c'è.

i libri invecchiano con noi, ingialliscono ma poi ditemi voi cosa possa essere definito vecchio veramente. e poi i testi letti in rete finiscono per divenire l'immagine di un testo!

Un poncino?

https://www.youtube.com/watch?v=UhkWAhLrkPo