Nel mezzo del dì, il ritorno dell’ombra
Non per atona nota, ma con foga
Contorta, com’un grido ritratto
Che s’abbraccia nel torto,
come furia del canto,
sul sorriso d’un morto.
Ma era nube, era fosca,
era breve, era sorta,
quel momento di ristoro
su quei petali non più l’oro
della luce, del bagliore,
nelle rose, il suo candore,
si riscopre in queste ore.
Or ritorna, or compare,
or’avvampa, ora sale,
or s’infiamma sul sorriso,
il più femmineo, per inciso,
quel che svela il sentimento,
quel che scopre il rapimento
di quel cuore opportunista,
com’un vecchio senza denti,
ch’imbarazzo ha perdonato
e’l suo flebile sorriso
deride il felice mai trovato
scontra quelle che sul viso
sembran onde senza fato.
Non è norma ma magia,
non è strano ma divino.
Per quel luogo senza via
esiste limpido cammino.