Pensieri sfasati

Rasento quasi il ridicolo, lo so.
Mi pavoneggio di avere un forum di scrittori, tengo aggiornati i miei amici sul numero degli iscritti e poi che faccio?
Abbasso le braccia, mi arrendo.
La testa, in questo periodo, è da tutt’altra parte.
Come se Palermo fosse stato un traguardo: una volta raggiunto, ecco che la tensione scema e ti lascia stremata, senza voglia di fare.
E con le sinapsi che sembrano la particella dell’acqua che urla c’è nessunoooooo
Le parole sono andate in vacanza; non mi riesce più di immaginare una storia che non abbia come finale un qualche morto.
Si sono allontanate da me, le parole.
Forse perché in questi anni ne ho usate troppe e spesso non tutte a proposito.
Adesso sono qui, in procinto di mettere la prima pagina del nuovo round sulle storie d’amore.
Non ho scritto nulla, non parteciperò, per la prima volta da quando iniziammo, due anni fa, come autrice.
Questo mi fa stare così, mi fa dire se non è davvero arrivata la fine di un sogno alimentato da manie di grandezza.
Poi sono onesta con me stessa e mi dico che no, le manie di grandezza le ho forse avute per questo luogo virtuale ma non per me stessa, non essendomi mai considerata una scrittrice ma una pennivendola; un amico, un giorno, mi scrisse che ero una pennivendola capace di ricamare persino sugli stracci, ma sono stati portati al macero.
Sapete, è la prima volta da quando approdai a un sito di scrittura on-line che mi sento così svuotata.
C’è anche altro che sicuramente influisce in tutto questo e si chiama responsabilità: nei confronti di chi ora mi sta leggendo e che magari non lascerà segno di passaggio.
E anche di coloro che saranno costretti a loggarsi per leggere questa nota, poiché già mentre la scrivo so che andrà nella sezione protetta della satira.
Una sorta di estremo pudore, il mio, che non vuole che qualcuno là fuori pensi che mi sto piangendo addosso.
Non è così. Sto solo prendendo atto di una situazione che per la prima volta da quattro anni mi fa compagnia, che mi piaccia o meno.
Poi magari mi passa domani e in due giorni partorisco un racconto di 15000 caratteri, spazi inclusi.
Per ora godetevi il nuovo round: le storie d’amore e disamore ma storie vive, vere, sentite e vissute.
Le vostre, che diventeranno anche un poco mie.