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| LE COSE SEMPLICI DELLA VITA - G&F GIAMPIERO PIERI | |
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Autore | Messaggio |
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PDG Mercoledi Top
Numero di messaggi : 231 Data d'iscrizione : 03.11.09
| Titolo: LE COSE SEMPLICI DELLA VITA - G&F GIAMPIERO PIERI 25/5/2010, 22:53 | |
| Era una fresca e limpida giornata d’aprile e gli orologi segnavano l’una. Steso sul lettino aspetto con ansia che il professor Marchetti si esprima. Macchè, niente. Muto. Mi ausculta a lungo con attenzione. Il suo stetoscopio cambia continuamente posizione calandosi ogni volta sul mio torace con una durezza quasi esagerata, come se per sentire meglio cerchi di scarnificarmi le costole con lo strumento per avvicinarsi al mio cardio. Ci conosciamo da tanti ma non mi usa nessun riguardo particolare, lui è un cardiologo e io sono solo un cardio da ascoltare. Pensieri gli borbottano lenti tra le rughe della fronte, a volte mi sbirciano zitti zitti nascosti dietro un suo sopracciglio alzato, tanto che sembrano essere proprio altrove. Forse sta pensando alla lista della spesa? «Trattieni il respiro, bene, un bel respiro profondo. Bene, trattieni, trattieni.» Scuote il capo. «Che c’è, professore?» «Facciamo un eco doppler.» Dice serio indicando la stanza attigua allo studio. Mi guarda accigliato come se il colpevole di tutto, in quella fine mattinata d’aprile sprecata, fossi io e soltanto io. «Va bene, professore.» Marchetti alza il telefono e chiama un tecnico. La donna arriva ed esegue l’esame con professionale distacco. Ogni tanto indica al medico un punto sullo schermo, segnandone poi la posizione con una crocetta colorata. «Uh uh.» Fa lei. «Uh uh.» Fa lui di rimando. «Che c’è dottoressa?» Chiedo. Non so se sia dottore, ma siccome indossa il camice bianco... «Torna sul lettino,» mi dice il professore, «voglio sentirti di nuovo.» Passano altri due tre minuti di reciproco studio. Lui cercando di spaccarmi le costole, io cercando di carpire il suo pensiero scrutandone la mutevolezza della fronte. Il tecnico mi osserva con le braccia incrociate, sul viso indossa una smorfietta da paziente attesa. E’ bellina. Parecchio, sì. «La tua pompa è stanca, ma niente di serio.» Dice Marchetti richiamando l’attenzione sullo scopo della mia presenza nel suo studio. «Certo non hai un cuore da atleta, ma le misure sono tutte nella norma,» dice infilando lo stetoscopio in mezzo alle biro nel taschino del camice «ma cos’è che ti senti esattamente?» Adesso mi osserva senza espressione, come si guarda la morte al telegiornale. «Mi manca il fiato, professore, mi stanco dopo soli quattro scalini. Quando salgo in casa devo sempre aprire la finestra per fare entrare più aria, altrimenti non respiro. E sto soltanto al secondo piano.» Mentre gli rispondo osservo il mio riflesso nell’anta di una vetrinetta piena di libri, testi di cardiologia sicuramente. Ho un aspetto malaticcio, e soltanto ora realizzo d’avere un colorito che va dal giallo al grigio, con qualche ombra di verde. Mi vedo veramente brutto, insomma. Mi torna in mente quello che mi ha detto un collega, appena un’ora prima, incontrandomi nel corridoio: «Cazzo che brutta cera Libero, sei tutto giallo. Te-tu mòri presto. Te lo dico io.» Scherzava naturalmente, lo so. O no? Per precauzione mi tocco di nuovo. Dietro di me la tecnico forse dottoressa invece scoppia di salute, si vede bene anche dalla sua immagine riflessa. Mi perdo un attimo nel confronto, non c’è storia. «Senti Libero, il cuore non ha niente, sei soltanto affaticato. Ma tu lo fai un po’ di sport per tenerti in esercizio?» «Poco. Anzi, praticamente niente. Sono sempre qui in ospedale, al lavoro, e quando non sono occupato non ho voglia di fare nulla.» «Mah, dovresti invece, sai?» Poi si volta verso la dottoressa che aspetta guardando noi. Marchetti osserva l’orologio. L’ora di pranzo sta già passando. «Puoi andare, grazie.» Le dice, e sia alza avviandosi anche lui alla porta. «Senti Libero, facciamo così. Fai le altre analisi che ti ha prescritto il medico poi, quando avrai i risultati, torna di nuovo che vediamo un po’ di cosa si tratta, eh?» La mia immagine mi osserva scettica dall’anta della libreria. Dalla finestra dello studio si gode la vista del cupolone, a neppure duecento metri in linea d’aria. Ma non sono quelli della torre campanaria i rintocchi che sento. “Per chi suona la campana” penso, assecondando la mia inclinazione al melodramma nei momenti di crisi. «Uhm, Marchetti che mi dice sottopormi ad analisi mediche…la debolezza, e questo aspetto grigio...» «Questa qui sta suonando per me, cazzo!» Non è giusto. Non ho ancora cinquant’anni e già sono richiamato indietro dalla missione “vita sulla terra”? Sorrido come un demente, segno che ormai la gatta fifona mi saltata addosso, è chiaro. Già mi vedo al gate di un aeroporto sperduto nella nebbia rosina, perché rosina non so, mentre sono lì che aspetto il controllo dei documenti prima dell’imbarco. Destinazione Aldilà. Ai piedi della scaletta c’è una hostess, molto carina. Accanto a lei uno steward, sta ritto impassibile come un celerino alla manifestazione prima dello scontro. Ha i capelli rossi tagliati a spazzola, e gli occhi gialli con pupille puntiformi. Guardarlo mi mette a disagio. Allora osservo meglio la ragazza. Ma è lei! La tecnico forse dottoressa dell’eco doppler. Bella, bella. Penso. Che ci fa qui? Indossa un completino azzurro che lascia appena intravedere polpacci coperti da calze nere, e porta certe scarpine con tacco undici da innamorarsi all’istante. La sua scollatura cerca di contenere tutta la grazia divina che uno possa desiderare. Sì sì, so già che mi troverò bene di là, e scordo all’istante il disappunto per la prematura chiamata ricevuta. Anche meglio del paradiso islamico! I due che mi precedono le allungano le carte d’imbarco. Lei guarda i documenti e poi rialza la testa. «Sono diecimila.» Dice con gentilezza. I due evidentemente già sapevano e allungano felici le loro mazzette, mentre lo steward sorridente fa loro cenno di salire la scaletta. Quando viene il mio turno il tanghero, per niente partecipe del mio imbarazzo, mi indica un altro aereo poco distante, tutto rattoppato, di fantozziana memoria. C’è un gruppo di altri sfigati senza quattrini che attende in piedi vicino al velivolo. «Aspetta insieme a loro.» Dice lui. Io non ci provo neanche a protestare, non servirebbe a nulla. Chissà dove ci porteranno. Mi rincuoro però perché vedo che nel mio gruppo siamo la maggioranza. Mah, staremo a vedere, dico a me stesso fingendo di non preoccuparmi. Guardo con rammarico quella madonna celeste vestita che fa ciao con la manina dall’alto dell’aereo un attimo prima che si chiuda la porta.
Le mie fantasie erotico paradisiache, con qualche deviazione hard-infernal-sadomaso durarono soltanto fino al ritiro dei risultati delle analisi, due giorni dopo. «Cazzo?» «Che c’è dottore?» «L’emoglobina a cinque e mezzo.» «Hai l’emoglobina a cinque e mezzo!» «Eh. E che sarà mai?» «Potresti collassare da un momento all’altro, te ne rendi conto sì o no?» Anche lui, come Marchetti due giorni prima, mi guarda come se il colpevole di tutto, in quel pomeriggio d’aprile sprecato, fossi io e soltanto io. La gatta fifona mi arruffa i capelli. «Tu adesso fili di corsa all’ospedale, ti serve una trasfusione immediata. Poi si vedrà.» La gatta mi accarezza la schiena. La malattia può aspettare, non dargli retta, mi dice. «Oggi non posso andare in ospedale, dottore, ho due biglietti per il Puccini, per questa sera.» «Si potrebbe fare lunedì?» «No. Stasera.» Cerco di trattare, estrema resistenza di rifiuto alla malattia, ma riesco solo a rimandare il ricovero alla mattina successiva. Tralasciando una prima “scopìa” di tipo empirico eseguita direttamente dal medico dell’accettazione col dito guantato, sembra sia inevitabile in questi casi, nei giorni successivi vengo sottoposto ad una serie completa di accertamenti, inclusa la famigerata gastroscopia. Ulcera gastrica con sanguinamento, asintomatica. Ecco perché sembravo ciucciato dalle streghe. E’ una malattia curabile con i farmaci oggi, ma non lo era fino a pochissimi anni indietro. Siccome non aveva mai manifestato alcun sintomo tipico, la mia ulceretta aveva continuato per mesi e mesi a dissanguarmi a mia insaputa. Il risultato era stato, oltre ad una debolezza incredibile, che il sangue era ormai alterato nella sua composizione tipica. Piccolezza dei globuli rossi, emoglobina bassissima, e così via. Il medico di guardia nella mia prima notte di ricovero non vuole correre il rischio che io possa decidere di abbandonare la mia missione terra proprio durante il suo turno, e pretende di sottopormi immediatamente ad una trasfusione. Ma quella sera sono irremovibile, niente sangue in prestito dal primo che passa. Il medico allora mi obbliga a firmargli una carta che lo sollevi dalla responsabilità di una mia eventuale dipartita. «Non ti fidare, non lasciarti convincere.» Mi sussurra la gatta fifona, c’è sempre il rischio di contrarre una malattia infettiva, di quelle più temute. A niente valgono le rassicurazioni del personale medico. Al mattino però ho un capogiro lunghissimo, mi sembra di svenire da un secondo all’altro. E’ l’infermiera della terapia che mi convince ad accettare la trasfusione. Si siede sul letto e con parole sue mi spiega che ormai sono ad un punto di non ritorno. «Ohe, Nànni?» «Vedi che te tiri il calzino se ti ostini ancora a rifiutare il sangue.» «Mi stanno già facendo del ferro in vena.» «Sée, ti fa una sega, lo sai quanto ci vuole per riprenderti col ferro? Anni!» «Ma perché ti ostini tanto, che sei testimone di Geova per caso?» Povero grullo, dicono gli sguardi degli altri pazienti in stanza con me. «Macchè testimone e testimone, sono ateo io.» Uno con la madonnina sul comodino mi guarda anche peggio di prima. «E allora?» «E’ meglio correre il rischio di contrarre un’epatite che non crollare da un momento all’altro. Andiamo, non fare il bischero, dai.» «Sì, e se ti becchi l’AIDS? E per giunta senza nemmeno avere toccato la topa» insinua la gatta «lo sai che sculo?» «Madonna… Ma sei proprio grullo, eh? Ormai il sangue è controllato attentamente, sacca per sacca. Se ti dico che ti puoi fidare, ti puoi fidare, no?» «Poi, se vuoi dare la colpa al sesso, si può sempre rimediare. Quando sarai guarito.» Mi dice l’infermiera a voce più bassa, ma non tanto da non farsi sentire dagli altri pazienti che ridacchiano divertiti. Mi arrendo. Sul carrello dei medicinali si materializzarono due sacche rossastre di plastica e dopo qualche minuto il sangue fluisce nelle mie vene. E’ come mettere le pile nuove all’orsetto della Duracell. Una sensazione bellissima, di colpo non sono più stanco e la gente intorno mi sembra più simpatica.Due sacche di sangue e due settimane di riposo, è bastato poco per riprendermi. A questo punto vi chiederete perché vi ho raccontato una storia così banale. Lo so, è stata un’esperienza da poco, vista da fuori. Ma a me, che l’ho vissuta, sapere che avrei potuto saltare il fosso accasciandomi al volante, o anche in qualche modo ancora più banale come semplicemente dormendo, in quel momento mi scatenò una repentina reazione. Di colpo certi aspetti della mia vita che erano stati fondamentali fino a quel giorno, come il lavoro, persero tutta la loro importanza, e cominciai invece a trovare interesse in cento piccole cose che fino ad allora non avevo neanche considerato. Decisi che niente avrebbe più condizionato la mia esistenza e mi sarei ripreso ore e di ore di tempo che mi era stato sottratto. Insomma, spesso non si comprende il valore della vita fino a quando si rischia di perderla veramente. Quel giorno cominciai a riamare le cose semplici, le più belle.
Ultima modifica di PDG Mercoledi il 25/5/2010, 22:55 - modificato 1 volta. | |
| | | PDG Mercoledi Top
Numero di messaggi : 231 Data d'iscrizione : 03.11.09
| Titolo: Re: LE COSE SEMPLICI DELLA VITA - G&F GIAMPIERO PIERI 25/5/2010, 22:55 | |
| Alla fine ce l'ho fatta! Adminnnn, va tutto bene? | |
| | | Fabio Marchiò Top
Numero di messaggi : 164 Data d'iscrizione : 11.04.10
| Titolo: Re: LE COSE SEMPLICI DELLA VITA - G&F GIAMPIERO PIERI 25/5/2010, 23:18 | |
| Certo che và bene (con usurpazione di ruolo, ma con tanta solidarietà:-)... ....che sottile linea la tua storia, così sottile, come la seoarazione tra vita e morte. Mi fai pensare a quanto tempo perdiamo attorno ai nostri pensieri e deduzioni e paure e fantasie, e quanto invece la vita ci offre ad ogni passo, ed ogni passo và compiuto, per non perdere la vita.... ...M'è piaciuta la levità, sottile e leggera, anche per come racconti il dramma....ma lo racconti dopo esserci passato......nel mentre forse non era così lieve...:-) e brava penna! | |
| | | PDG Mercoledi Top
Numero di messaggi : 231 Data d'iscrizione : 03.11.09
| Titolo: Re: LE COSE SEMPLICI DELLA VITA - G&F GIAMPIERO PIERI 25/5/2010, 23:28 | |
| Grazie Fabio. Apripista della sera. "... nel mentre forse non era così lieve...:-)" dolore non molto, ma la mia gatta fifona era sempre con me. Essì, è proprio vero. A volte ci perdiamo dietro a cose che a un certo momento ci diventano estranee, e pesanti. E allora si tenta un recupero che a volte riesce a volte meno. Grazie, penso che hai colto il senso. | |
| | | PDG Mercoledi Top
Numero di messaggi : 231 Data d'iscrizione : 03.11.09
| Titolo: Re: LE COSE SEMPLICI DELLA VITA - G&F GIAMPIERO PIERI 25/5/2010, 23:29 | |
| Buona veglia ai nottambuli che passanno di qua, arrivederci a domani penne. | |
| | | Annamaria Giannini Top
Numero di messaggi : 1185 Data d'iscrizione : 03.11.09
| Titolo: Re: LE COSE SEMPLICI DELLA VITA - G&F GIAMPIERO PIERI 26/5/2010, 00:05 | |
| Ciao penna, una penna toscanaccia oserei dire e un pò burlona che riesce a sdramatizzare anche un momento così tragico e a dare un'occhiatina alla scollatura. Una pagona piacevole, scorrevole e scritta bene. Poi domani torno con calma Ciao PDG. | |
| | | Divagazioni laterali Star
Numero di messaggi : 1499 Data d'iscrizione : 21.09.09
| Titolo: Re: LE COSE SEMPLICI DELLA VITA - G&F GIAMPIERO PIERI 26/5/2010, 09:09 | |
| sìììììì toscana di Firenze, perchè tu te lo dicono solo a Firenze.
Bellissimo pezzo, con altalena della rassegnazione con imbarco e bella donna, alla ribellione meglio un puccini oggi e il ricovero domani. Quando abbiamo trovato il cancello aperto, quello per la famosa dipartita, ed essa viene rimandata, la vita assume davvero tutto un altro significato. Si arriva a gustare una giornata di nebbia come se fosse di sole, non so se mi spiego, "tu te" ti sei spiegato benissimo. Molto ben descritto il contorno del protagonista, un contorno che viene spiato per raccogliere sfumature, dati o sottintesi che svelino il futuro prossimo.
C'è dell'ironia, ma anche una certa paura dell'ignoto, che comunque è sempre sospetto
Ci conosciamo da tanti,manca anni... | |
| | | Fabio Marchiò Top
Numero di messaggi : 164 Data d'iscrizione : 11.04.10
| Titolo: Re: LE COSE SEMPLICI DELLA VITA - G&F GIAMPIERO PIERI 26/5/2010, 12:13 | |
| Del cuor, in amor, importa assai al maschio, la funzion di pompa. Scalini? Prendiam l'ascensore..... | |
| | | dario guadagnini Top
Numero di messaggi : 96 Data d'iscrizione : 06.05.10
| Titolo: Re: LE COSE SEMPLICI DELLA VITA - G&F GIAMPIERO PIERI 26/5/2010, 14:12 | |
| Ho avvertito 2 distinte tensioni emotive nella trama del racconto, la prima evidenzia il dolore ed il conflitto con linguaggio tutta birra e whisky ( alla Bukowski ) nella seconda la questione viene risolta ..... con un bel canto di accettazione della propria condizione umana. Perciò , la prima parte risulta suadente, ed attrae il lettore nel gioco narrativo-psicologico, la seconda dispensa lo stesso da qualsiasi considerazione conclusiva perchè hai trovato soluzione data dall'esperienza.
Ciao | |
| | | PDG Mercoledi Top
Numero di messaggi : 231 Data d'iscrizione : 03.11.09
| Titolo: Re: LE COSE SEMPLICI DELLA VITA - G&F GIAMPIERO PIERI 26/5/2010, 14:33 | |
| Buonasera Penne!! Per adesso mi devo limitare soltanto a ringraziare Fabio Annamaria, Rita e Dario per avermi regalato qualche minuto del loro tempo. E ad anche a qelle penne, numerosissime spero, che vorranno lasciarmi un segno del loro passaggio. Risponderò più accuratamente questa serà, nelle mie ore di libera uscità da questo luogo di sofferenza che è l'azienda per cui mi dis-onoro di lavorare. A presto carissimi. | |
| | | Divagazioni laterali Star
Numero di messaggi : 1499 Data d'iscrizione : 21.09.09
| Titolo: Re: LE COSE SEMPLICI DELLA VITA - G&F GIAMPIERO PIERI 26/5/2010, 14:45 | |
| ti aspettiamo, intanto vi leggo la risposta del radiologo alle mie lastre di una settimana fa: esiti di intervento. Che cranio eh? ma questi esiti quali sarebbero, porca sidella, che ho dei dolori che non mi fanno camminare? Quasi quasi vengo nel tuo ospedale, credo di sapere chi sei. Eì vero che lo credo per tutti, però! | |
| | | Franca Bagnoli Star
Numero di messaggi : 1679 Data d'iscrizione : 02.04.10
| Titolo: Re: LE COSE SEMPLICI DELLA VITA - G&F GIAMPIERO PIERI 26/5/2010, 16:23 | |
| Ecco un altra commentatrice esperta di tutti i tipi di dottori. Il testo è moltp gradevole ma la tua paura mi fa ridere. Ho fatto sette o otto ( ho perso il conto) interventi chirurgici e puoi immaginare per quanto debba essere moltiplicata la mia fifa blu rispetto alla tua. E poi ti devo dare tutta la mia solidarietà in quanto mezza toscana. Mio padre era di Castelfiorentino. Hai presente? | |
| | | Divagazioni laterali Star
Numero di messaggi : 1499 Data d'iscrizione : 21.09.09
| Titolo: Re: LE COSE SEMPLICI DELLA VITA - G&F GIAMPIERO PIERI 26/5/2010, 16:38 | |
| Se l'autore fosse Nuccio? | |
| | | Daniela Micheli Admin
Numero di messaggi : 14694 Data d'iscrizione : 04.01.08
| Titolo: Re: LE COSE SEMPLICI DELLA VITA - G&F GIAMPIERO PIERI 26/5/2010, 17:33 | |
| E' proprio vero che i medici sono i peggiori pazienti di tutti quanti eh, PDG? Racconto piacevole, ammicante a ciò che mai cala manco in punta di morte, per arrivare alla morale conclusiva e cioè che quando sfiori davvero la nera signora, è in quel preciso momento che ritorni ad apprezzare anche le banalità più banalità che ci sono. Piaciuto, PDG. Un unico appunto: l'incipit è "era" e tu porti la situazione al presente, così di brutto, forse un escamotage ci potrebbe stare. Mi viene su due piedi: "Era una fresca e limpida giornata d’aprile e gli orologi segnavano l’una e penso a dove tutto iniziò. Steso sul lettino aspetto con ansia che il professor Marchetti si esprima. Macchè, niente. Muto." Non so se ho scritto una cazzata... Baci, a dopo | |
| | | Daniela Micheli Admin
Numero di messaggi : 14694 Data d'iscrizione : 04.01.08
| Titolo: Re: LE COSE SEMPLICI DELLA VITA - G&F GIAMPIERO PIERI 26/5/2010, 17:34 | |
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| | | Franca Bagnoli Star
Numero di messaggi : 1679 Data d'iscrizione : 02.04.10
| Titolo: Re: LE COSE SEMPLICI DELLA VITA - G&F GIAMPIERO PIERI 26/5/2010, 17:38 | |
| Ciao, bellissima. A quando il sesto round? | |
| | | Daniela Micheli Admin
Numero di messaggi : 14694 Data d'iscrizione : 04.01.08
| Titolo: Re: LE COSE SEMPLICI DELLA VITA - G&F GIAMPIERO PIERI 26/5/2010, 17:40 | |
| Direi la prossima settimana la proposta, adesso mi sto rimettendo in pari. E' strano il come, quando non sei serena per frizzi mazzi lazzi, a me passa completamente la voglia di leggere e di commentare. Tra una cosa e l'altra, ci sono giornate che metà basterebbero. Sperem che adesso si siano stabilizzate un pochino | |
| | | Nuccio Pepe Top
Numero di messaggi : 1010 Data d'iscrizione : 13.12.08
| Titolo: Re: LE COSE SEMPLICI DELLA VITA - G&F GIAMPIERO PIERI 26/5/2010, 17:43 | |
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| | | Daniela Micheli Admin
Numero di messaggi : 14694 Data d'iscrizione : 04.01.08
| Titolo: Re: LE COSE SEMPLICI DELLA VITA - G&F GIAMPIERO PIERI 26/5/2010, 17:44 | |
| Eh Nuccio, ma sei tu la PDG?!?!?!? | |
| | | Daniela Micheli Admin
Numero di messaggi : 14694 Data d'iscrizione : 04.01.08
| Titolo: Re: LE COSE SEMPLICI DELLA VITA - G&F GIAMPIERO PIERI 26/5/2010, 17:44 | |
| Vado a leggere dell'aprile 1994... | |
| | | Franca Bagnoli Star
Numero di messaggi : 1679 Data d'iscrizione : 02.04.10
| Titolo: Re: LE COSE SEMPLICI DELLA VITA - G&F GIAMPIERO PIERI 26/5/2010, 17:47 | |
| Sperem, Danielina. Credo che stiamo tutti sulla stessa barca che ogni tanto rischia di affondare per qualche buco qua e là. Ma, tra frizzi, lazzi e mazzi, ripariamo tutto e riprendiamo a navigare. | |
| | | PDG Mercoledi Top
Numero di messaggi : 231 Data d'iscrizione : 03.11.09
| Titolo: Re: LE COSE SEMPLICI DELLA VITA - G&F GIAMPIERO PIERI 26/5/2010, 18:06 | |
| Buonasera penne, qualche minuto a disposizione e ne approfitto per dare un'occhiatina ai vostri graditi commenti. Vado a leggere. | |
| | | PDG Mercoledi Top
Numero di messaggi : 231 Data d'iscrizione : 03.11.09
| Titolo: Re: LE COSE SEMPLICI DELLA VITA - G&F GIAMPIERO PIERI 26/5/2010, 18:12 | |
| - Annamaria Giannini ha scritto:
- Ciao penna, una penna toscanaccia oserei dire e un pò burlona che riesce a sdramatizzare anche un momento così tragico e a dare un'occhiatina alla scollatura.
Una pagona piacevole, scorrevole e scritta bene. Poi domani torno con calma Ciao PDG. Va bene penna dal gentil verso, la attendo! Toscana io..? uhuhuh ussignor che ridere. | |
| | | Daniela Micheli Admin
Numero di messaggi : 14694 Data d'iscrizione : 04.01.08
| Titolo: Re: LE COSE SEMPLICI DELLA VITA - G&F GIAMPIERO PIERI 26/5/2010, 18:12 | |
| Anche io rido molto.. Toscana a te! | |
| | | Franca Bagnoli Star
Numero di messaggi : 1679 Data d'iscrizione : 02.04.10
| Titolo: Re: LE COSE SEMPLICI DELLA VITA - G&F GIAMPIERO PIERI 26/5/2010, 18:15 | |
| Ehi, cosa avete contro i toscani? | |
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| Titolo: Re: LE COSE SEMPLICI DELLA VITA - G&F GIAMPIERO PIERI | |
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