Quanto pensiero!

Repulsione
D’istinti cerebrali
In ellittica forma costretti
Gestiti d’opposte fazioni direzionali
D’un tratto, nello zero, spenti.
Così carica di pensiero nero
S’ottunde alla fossa.
Frequente di viola
L’attimo raro
Rigetta
Nuova carica
E sana le carni schiarite
Come luce che strappa
E nube dorata
Spinge.

è........cerebrale però questa eh ?!

Mi è piaciuta solo la parte finale,
la parte iniziale e il corpo è ...corposo, e il senso nebbioso
e lei mi scusi se oso

Beh, servono delle discrete basi scientifiche per capirla e poi un pò d'immaginazione.

costruiscimi tu la base di lancio.
Ti aspettavo

chissà che un cervello cerebrale non contenga anche un propellente a gas liquido di immaginazione ! chissà....boh....

Lo zero intanto è un numero enorme così enorme da contenere un tutto.
semmai accende e non spegne.
poi l'istinto non lo vedo cerebrale.
e anche il pensiero nero è solo l'ombra di quello bianco.....

Diciamo che è una successione di metafore legate alla fisica quantistica e in particolare all'effetto fotoelettrico.


Gli "istinti cerebrali in ellittica forma costretti" come gli elettroni costretti nel proprio orbitale.
Non è un ossimoro come potrebbe sembrare, ma intendo quella tendenza che
abbiamo a pensare a tutto, molte volte in maniera monotona e ripetitiva;una specie di impulso involontario. Ma chi potrebbe smettere di pensare?
"Gestiti d'opposte fazioni direzionali" alludo al loro spin e mi riferisco al bivio tra rischio e sicurezza.
"D'un tratto nello zero spenti" proprio perché alla temperatura di zero Kelvin si dovrebbero fermare e comunque questo zero è inteso come la morte.
"Carica di pensiero nero" nero nel senso di negativo, infatti mi riferisco alla loro carica negativa e a noi che ci pieghiamo alla morte.
"Frequente di viola" viola è la frequenza più elevata dello spettro del visibile, tra le radiazioni monocromatiche, e a un'alta frequenza corrisponde un'alta energia.
Energia superiore a quella necessaria a espellere l'elettrone, chiamata energia di soglia, [anche se in realtà varia da materiale a materiale].
Quindi l'energia di un "attimo raro" basta a liberarci dai nostri impulsi cerebrali.
"sana le carni schiarite" riferita alla ionizzazione del metallo che resta carico positivamente, e quindi "schiarito" nel senso di contrapposizione che ha con il "nero" dell'elettrone.
In fine c'è un ultimo riferimento all'effetto fotoelettrico descritto, dove la "nube dorata" altro non è che la nube elettronica [di elettroni] intorno agli atomi.

Scusami se non sono stato abbastanza chiaro.

o cazzarola.

aspetta che mi riprendo........mi è piaciuta.

Quanto pensiero! forse troppo XD

aspetta ancora che ora ritorno come san tommaso a rimetterci il naso.
son curiosa. devo rileggere e mettere insieme i due cavi elettrici
per fare scintilla di significato alla tua poesia

sei eclettico o ellittico ?

Chiedi pure se qualcosa non ti è chiaro

Forse adesso la poesia l'ho capita.
Lo dico senza presunzione, holly, e provo a spiegarla a modo mio.

Si ha repulsione a tutto ciò che in maniera quasi piana, piatta si ripete negli schemi mentali
(come luoghi comuni, assuefazioni, modi, parole, consuetudini, schemi sociali e non )
calcolandone i rischi e i benefici, si ha repulsione tanto che si può cadere nel buio avvilente dell'immobilità
ma
ci sono momenti in cui l'energia ci ricarica positivamente mostrandoci la bellezza e la rarità di quei momenti.

hai usato metafore scientifiche ma molto efficaci.

se c'è qualcosa che non è esatto, me lo spieghi perfavore ?

Non sono sicura di averla capita tutta ma insomma questo più o meno sarebbe il senso.Non so è quello che volevi dire tu.

Sinceramente non posso dire se è esatto o meno, difficilmente si può contestare un'interpretazione dato che comunque è sempre soggettiva.
Posso dirti quanto lontana sei andata da quel che Io volevo intendere, anche se ammetto che il tratto non è poi tanto distante.

La repulsione era intesa come forza tra cariche opposte e non un nostro sentimento nei confronti del pensiero, cosa che comunque non si distacca troppo dal significato iniziale del componimento.
I pensieri sono costretti nella nostra testa, costretti a starci.
Li gestiamo in malomodo, viviamo tanto ma difficilmente impariamo a pensare, più che altro è il pensiero che ci governa.
I momenti in cui ci viene tolto il peso del pensiero è in quegli attimi rari, quei momenti in cui ci sentiamo bene e senza la necessità di pensare a nessuna cosa.
Quei momenti in cui accettiamo la felicità, una cosa molto difficile per le menti razionali.
Una cosa, in Realtà, modo difficile per tutti.

Apprezzo molto anche la tua interpretazione comunque

ma io sono d'accordo, tanto che quei momenti rari di spettro viola, come dicevo,
sono momenti di intensa luce e bellezza e felicità.
La felicità non la vedo come uno stato, (anche in senso statico) come il dolore o la malinconia
la vedo come un bagliore,
hai ben descritto quello squarcio di "luce che strappa e nube dorata spinge".
Forse non ho ben interpretato la poesia ma son d'accordo sulla tua linea di pensiero
purtroppo siamo fatti di pensiero e ci autolimitiamo anche nel concederci a noi stessi.
Però quando l'energia si carica, si libera di tutto e tutto attrae a sè, è bellissimo

poco fa ho scritto una poesia pensando proprio a questo concetto del pensiero vagante, libero e privo di schemi,
su ispirazione (o carica elettrica) della tua poesia.
quel momento viola e ramingo in cui tutto si annulla e si concede
e può clandestinamente fuggire via in capo al mondo

E' il pensiero ramingo che ha scritto il titolo alla mia pseudo poesia
è esso che dice di aver visto cose che gli umani....

(il titolo è poi il titolo di un film famoso).

per me anche troppo