Il borgo sempre lì, sonnacchioso,
abbarbicato alla collina di fragile tufo.
Casette languide occhieggiano mute,
placide, assorte nel canto notturno
di talentuose instancabili cicale.
Un ultimo coro sul lago increspato,
troncato all'ennesimo refrain.
E grasse rane, crudeli assassine,
si tuffano sgraziate,
indifferenti e satolle al chiarore lunare.
Claudio Esposito