Questo notturno ovattato
questo credere al silenzio
ancora qui e non smetto
è un filo d’inchiostri e di illusioni
il viaggio fra le parole che annego.
Poeti, pittori, filosofi,
maghi, mercanti, equilibristi,
in quei viaggi a ritroso
dove la lucertola ha perso la coda
io che sono temporale e pioggia
e sole accecante insieme
sconfino verso nessun dove e dappertutto
sfioro la notte quieta, sommersa,
e mi basta essere qui
andare verso l’ignoto con la penna,
non so più credere;
divini? siamo formiche
sotto un centimetro di cielo,
se vuoi salvarti
devi crescere più in fretta del tuo dolore.