Vedere è un atto; l'occhio vede così come la mano prende.
La mano può arrivare a portata di moltissime cose che niente la porta ad afferrare;
il nostro occhio aperto passa su moltissime cose che restano, nel senso fisico della parola,
invisibili.
Paul Nougé
Ho visto fiorire le rose nel deserto,
no che dici non ho le visioni!
Vedi, ho acquistato un volo carissimo
per quella primavera africana.
Ho visto la musica e non ridere di me -
lei intanto danza se ne infischia e danza,
mentre io sto qui a interpretare
la tua risata.
Ho visto una stella: le ho dato un nome
perché non mi andava di pensare alla morte...
lei non esiste - la morte o la stella,
vorresti chiedermi.
Ho visto e non ho visto il treno più veloce del mondo:
rallenta non andare di corsa, avrei voluto dirgli.
Il primo o l'ultimo viaggio della speranza -
verso il paradiso verso l'inferno
con insegna d'albergo o centro benessere.
Ho visto una vecchia: era quella pazza di mia madre:
l'ho scambiata per una mendicante
e su quel letto troppo bianco le ho gridato
di non avere uno spicciolo di carezza.
Ho visto il rumore - stava scritto sul muro,
ma non era il primo giorno di scuola.
Devo scrivermi tutto per non dimenticarmi.
Anche tu?
Ho visto un giorno e l'ho subito dimenticato.
Accidenti non avevo un pezzo di carta
per mostrartelo.
Ho visto l'aria
come in un istante ti senti felice e non sai perché.
Ho visto il vento, lo giuro
non si muoveva una foglia.
Ho visto il cielo mentre passava una nuvola
con un occhio a forma di nuvola
o la nuvola a forma di occhio:
dovevamo perderci nell'immagine
che non dovevamo farci di te.
Ho visto il mare: quante lingue sul silenzio arrabbiato!
Ho visto dei pescatori più simili agli straccioni -
gli ho chiesto il permesso di soggiorno,
ma loro non mi hanno capito.
Poi l'ho visto di un calmo da sembrare dipinto:
che sollievo sporcarmi di pittura.
Davvero non mi stanco mai di vedere:
prendo un bicchiere - lo riempio d'acqua
come quando m'inventavo un gioco
ai bordi del lavandino.
Poi lo svuoto e lo continuo a guardare
a pensarlo ancora pieno o mezzo pieno,
e poi l'acqua diventa il mare
il mare scende dal cielo
e se lo chiamo pioggia è perché ancora
non ho trovato una lingua migliore,
per sentire e per afferrare
per gustare e per dissetare la fame
che non so se viene prima della sete.
Ho visto, davvero vorrei credere a quello che ho visto
o forse solo desiderato, mi dice il tuo sguardo:
dammi una visione una carezza uno schiaffo
fammi sentire i tuoi occhi che vanno in frantumi
perché non credono a quello che vedono...
così ho visto un corpo senza braccia né parole
prendersi il sole in faccia
invece dei pugni.
Invece dei pugni