IL GALLO MORENTE ***

IL GALLO MORENTE
Lirica di Vittorio Fioravanti
dedicata al poeta Angelo Di Summa
autore del poema "Lettera a Vittorio sul gallo morente"




Traguardo lasciato dietro
è un altro ritorno questo
vi puzza il petrolio nell’aria
miasma che ammorba
dai tralicci grigi allineati
sul vasto orizzonte d’acque
increspate di brezza

Venezia assurda dei Tropici
m’inoltro tra sponde usate
di tristezza e d’affanno
mentre s’affondano ancora
nel fango immondo del "río"
quei pali secchi delle baracche
dove ignorato d’allora
rintana più spento
un sopravvivere sonnolento
ai margini estremi del mondo

Fra le stanche mangrovie
sotto le palme aperte la "cerveza"
va bevuta a sorsate
da lattine affiorate tra il ghiaccio
fatto a pezzi giù nel bidone
con la scritta "VenzOil"

Ebro di noia e di "salsa"
ballata tra corpi abbracciati
sull’assordante balera
ancorata alla sponda
vado a gettare i miei soldi
in crude scommesse lanciate
da risse e scontri verbali
là dove "se matan los gallos"

Puntare sul gallo
prima che riesca a ferire
a morte il rivale
bagnato di sangue
Non farlo sul gallo morente
non vale la pena
piangere per la sua sorte

Ci si deride a vicenda
tra spruzzi di "ron" e cocacola
a contatto di gomito e fianchi
l’ossessione vissuta insieme
di negri e di bianchi
di mulatti e di zambi
nel regno perduto per sempre
dagli ultimi "indios guajiros"

Acre l’odore di sudori versati
a spurgare sangue diverso
come diversa è la pelle
che ci ricopre pulsioni
ed inconsci moventi d’astio
e celate passioni

E c’è la donna a strusciarsi
contro l’anca protesa
il seno appoggiato alla spalla
So il profumo d’erbe piegate
che ha seguito i miei passi
allacciati nell’ultima danza
labbra silenti che invocano
un solo cenno d’intesa
mani ed unghie che sfiorano
chiare occhiate d’invito
che non potrò poi eludere

Calore intenso
ristagna intanto
umido sotto le frasche
Gli speroni dei due contendenti
metatarsi affilati come rasoi
ali tarpate con cruda malizia
che sollevano carni spiumate
brevi voli tra polvere e sputi
con occhietti rotondi
preda dell’ansia insana
di riuscire a colpire

Si gridano cifre con prepotenza
si raccolgono sfide scontrose
senza badare ai richiami
intorno alla zuffa fatale
di zampe destinate a sfiorire

Ma ancora una volta
ho puntato sul gallo morente
spoglia inane ora giace
preda d’insetti




Caracas, novembre 2005

* * *

gocciadisplendore ha scritto:

che ho appena avvertito della tua dedica (che lui ricordava..) ciao

Sono passati vent'anni da quel nostro incontro, ma sembrano ore trascorse appena ieri! Angelo era venuto a Caracas quale integrante d'una delegazione della Regione Puglia. Noi ad attenderlo eravamo l'Associazione Pugliese, che io - tarantino di nascita - avevo contribuito anni prima a fondare. Simpatizzamo - come si suol dire - soprattutto per la sintonia intercorsa tra le nostre sensibili affinità di poeti. Andammo insieme anche a Maracaibo, e poi fino ai limiti venezuelani con la Colombia, in Guajira. Fino a quell'angolo d'esotico mondo, appollaiato sulle palafitte lungo i bordi del "rio Limón"... Del Venezuela - la piccola Venezia - lo colpì l'effluvio inebriante della vegetazione tropicale, il profumo pungente della donna indigena, il suono dell'idioma creole, il forte sapore del rum, la freschezza della chiara birra, il sangue versato dal gallo morente sotto i nostri occhi, i nostri sensi feriti... Tornato a Bari, Angelo ha poi composto quel suo lungo poema lirico, denso d'immagini e d'emozioni, che ha voluto dedicare a me, quasi fossi un suo "io" lasciato a fermentare in questi abbandonati, lontani lari, al di là di tutto un oceano...
"Lettera a Vittorio sul gallo morente" è stato pubblicato da Enzo Schena Editore nell'aprile del '90. Gliene sono ancora immensamente grato...

Ti ringrazio con un abbraccio, "Gocciasplendente, o come in realtà ti chiami! ...Martino, credo.

Vittorio Fioravanti

* * *

Il mondo è piccolo, specialmente se ci si ritrova in un sito come questo, così risplendente nella rete chiamata internet!..
In questi giorni ci siamo incontrati e siamo restati in contatto anche nel famigerato Facebook!..

Ho visto, ho sentito, ho respirato.

"Non farlo sul gallo morente
non vale la pena
piangere per la sua sorte"

ma è quello sul quale si scommette
e si piange
quando viene sconfitto.

( mi pare giusto )