Vapori di cena speziata, fumante
resi ghiaccio a fermare il cuore
da una telefonata d’insolito trillo
come campanella di chiesa
in pomeriggio che propaga
un funerale scomposto
tre amici spauriti,un cane aggregato
e un gatto nero che taglia la strada
sotto spruzzi dell’unica nuvola grigia
-Pronto Signora...mi dispiace,purtroppo...
-Era uscito al mattino a sorteggiare in riscatto
ennesimi viveri da mischiare all’affetto la sera
ma un braccio di gru,piedistallo
di un Santo fantasma da canonizzare a memoria
non ha retto al peso degli anni
ed è caduto su morbido uomo
improvviso pergamena ove solo i più cari
leggeranno anni rubati agli stenti
vedranno laghi mappati in sudore salato
e fiumi sgorgati da occhi di roccia,
orecchie caverne riempite d’insulti
naso antenna a percepire umori aguzzini
-Era uno dei tanti,formica alle lingue
o a districarsi nelle scanaluture alla suola di scarpa
e ora un sermone condito con fiori di serra
resi cera da spray, sarà ultima coreografia
a violentare attore e misero pubblico
nel destino degli umili, sempre baro
a interrompere mani che spezzano,ripartono pane
ogni giorno racimolato alle usure del tempo
degli uomini disertori all’umano
--Lo spettacolo è...morti bianche,
uniche scene visibili,un telo bianco lo schermo
un lenzuolo bianco a coprire un fantasma
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Da:Sorrisi Pignorati
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