In versi

gocciadisplendore ha scritto:

il testo mi è piaciuto. altro direi se fosse al suo posto. o quando non ci sarà più quel posto. e ciò se nza alcuna polemica

sono perfettamente in sintonia con il tuo pensiero: ognuno dovrebbe imparare a stare al suo posto.
Ognuno vuole dire "senza distinzione"

Diego

...e visto che il racconto è mio, io, ho deciso che il suo posto è questo.
E comunque non basta dire che non si vuole fare polemica, per non fare polemica.
Questo è il diegopensiero.

Bravo Diego.
e' molto bello, di una fluidità disarmante nonostante s'impegni a dire. Mi piacciono gli stacchi netti che ci metti, quei quasi " vabbè ".
Felice di averlo letto, anche se hai rubato quasi tutto al tuo nipotino.

sorcio ha scritto:

Bravo Diego.
e' molto bello, di una fluidità disarmante nonostante s'impegni a dire. Mi piacciono gli stacchi netti che ci metti, quei quasi " vabbè ".
Felice di averlo letto, anche se hai rubato quasi tutto al tuo nipotino.

Grazie Sorcio le tue parole mi scaldano l'anima. Anima: una parola che mi piace molto in questo momento.

Diego

_g&f_ ha scritto:

Pecoranera ha scritto:

Pecoranera ha scritto:

_g&f_ ha scritto:

Pecoranera ha scritto:

Questo è il brano con il quale dovevo partecipare al quinto round.
Ho deciso di non partecipare più ai round ma di pubblicare i miei pezzi in forma pubblica in modo da poter essere commentato e contro-commentare liberamente senza che nessuno pensi che io possa fare comunella.
Sono una cazzo di pecora nera, io, non una pecora e basta.

Diego

HA HA HA ... sei anche un bel cavallo , come si suol dire, oltre che Pecora nera!!
Secondo me dovevi partecipare comunque, è ganzo, invece.
Piaciuto (anche se sfoltirei qualche stereotipo del tipo fanciullo, gattino etc.).
Piero.

Sfoltiresti il gattino? Hai visto gli occhi dell'avatar di Viola qui sopra? Io non ci andrei attorno fossi in te!

Dimenticavo che ci sono anche Gin e Al con il gatto! Sicuro che devo tagliare questo "stereotipo"?

No no... era solo un punto di vista.
I gatti per me sono sacri, come per tutankamon. Se mi chiedi: - "il tuo animale preferito?" - "IL GATTO!"
Va benissimo così! Se a te piace così, dev'essere così. L'autore ha sempre le sue ragioni, intoccabili!

Ciao Piero, quando parlavo di gatti ieri naturalmente scherzavo, ho apprezzato molto il tuo commento e probabilmente hai ragione perchè chei sta fuori vede sempre meglio di chi scrive ed è quindi preso direttamente dalla storia.
Grazie ancora.

Diego

Almitra Newton ha scritto:

Peccato, sì: pagine come questa non dovrebbero passare inosservate in una normale sezione di Prosa.
Avrebbe dovuto avere il giusto risalto e la giusta cornice di là, nel round, con tutti i commenti e controcommenti che, mi risulta, sono sempre stati molto corretti, equi, e misurati, anche quando esprimevano qualche dissenso.
Non so (e non voglio sapere, ma non per ignavia) che cosa sia accaduto, tutto ad un tratto, che ha un po' incrinato (più di un po', a dire il vero) l'atmosfera sempre cordiale ed elegante con la quale si discuteva attorno ai brani.
Poiché nessuno, qui, credo, è candidato al Nobel per la Letteratura, ma tutti danno il meglio di sé, non ho apprezzato neppure io, un certo sedersi (issarsi, stavo per dire) in cattedra e "guidicare" tagliando con il machete (secondo un giudizio personalissimo, poi, e perciò opinabile) quasi si trattasse di "un giustiziere" vindice di non so quali ingiurie alla cultura, perpetrate da un autore che aveva voluto scrivere una pagina giocosa nel contenuto e nello stile.

O forse proprio questo ha disturbato: la giocosità della pagina, portata fino in fondo con stile ed eleganza.

Come, con stile ed eleganza, hai portato dall'inizio alla fine, tu, questa tua bellissima storia...
Bravo, Diego.
Spero che, al di là dei round, continuerai ad offrirci i tuoi scritti così, quasi porgendoceli sopra un prezioso vassoio d'argento cesellato dal Cellini...

Grazie anche a Noc per aver messo la musica; non la conoscevo: è bella e mi è piaciuta.
Veramente adatta allo stato d'animo di Alessandro, esempio di quanto i pregiudizi possano ancora pesare sull'animo di una Persona.

Grazie.
Al.

Cara Al sono i commenti belli come i tuoi che danno luce al mio scritto, perchè sono belli, scritti con il cuore...e poi vengono da te!
Grazie.

Diego

Alkimias ha scritto:

ho confusione in casa, che figura, tralasciando proprio il pezzo che contava.
cazzarola che figura.
ho riletto meglio e da "quel varco....ho fatto black out"
infatti pensavo l'avesse lasciato sottinteso il soggetto e che quello fosse un colloquio normale col preside della scuola. Non ho visto quelle due righe sugli occhi verdi e la bocca piccola.
praticamente acqua. scusami pecoranera.

Amica mia non devi scusarti di niente, anchea me capita ed il racconto era lungo e forse aveva la pretesa di rubare un po' troppo tempo.
Nessuna figuraccia ma solo un grande piacere per me quindi.
Diego è felice

rubinia ha scritto:

Ho letto, poi avevo cominciato a leggere i commenti e ho smesso subito. Voglio commentarti in piena libertà, così come in piena libertà tu hai scelto come e dove: giusto.
Un bel pezzo di vita qui, forte, spesso e infatti invischia, ti fa diventare chi stai leggendo. Grande la chiusa, colpo di genio oserei!
Personalmente, al di là della valutazione oggettiva(con esiti più che ottimi) l'ho sentito molto in quanto la mia prima sede di servizio da insegnante fu la mia scuola di bambina: un'emozione inenarrabile per me, ma l'hai fatto tu che in questo sei molto più bravo.
Naturalmente io non avevo baciato nessuna compagna ma se è per questo manco compagno...
Applauso!

P.S. I bidelli ora si chiamano collaboratori scolastici( ma falla come vuoi sempre cucuzza è...)

Grazie Rubinia per il commento ed anche per avere capito la mia scelta.
L'ho apprezzato molto. Le donne sono una meraviglia in questo sito!

Diego

Non so se posso recuperare fiducia Diego, (mi spiace davvero)
ma stamattina pensando alla complicità anche fisica fra i due adolescenti
ho visto una purezza dettata dall'anima, come tu dici di 'Anima' con la A maiuscola. Perchè lì in quel contesto preciso era tutto tranne che sesso ma condivsione di due anime uguali nel 'sentire'.
Era una cosa pura e invece è stata sporcata.

La poesia fa brutti effetti.
ciao grazie

che poi poi vuol dire il contrario.

Che bei commenti ho letto qui.

Carissimo Diego: sai che, alla fine, hai fatto bene a mettere qui la tua pagina?
Bravo davvero.

Ed ora una sciocchezzuola: mi piace moltissimo quel modo tutto tuo che hai di assemblare vocaboli vari col tuo nome: una "Diegoidea"; un "Diegopensiero" (che non è: va' pensiero sull'ali dorate )...
piacerebbe anche a me: una Alstroncatura, un Alapplauso... non suona mica bene ... lasciamo perdere, va'!

Un abbraccio.
Al.

Alkimias ha scritto:

che poi poi vuol dire il contrario.

Alkimias cara tu hai tutta la mia stima, smettila di sentirti imbarazzata.
Grazie, grazie di cuore.

Diego

Ogni promessa è debito.

Inizio subito a dirti che è un pezzo gentile.

Mi dirai che ci azzecca la gentilezza.

Cercherò di spiegarmi. Un pezzo così avrebbe rischiato d'incorrere in due trappole.

1) La banalità
2) La morbosità

La gentilezza dell'espressione, la misura della narrazione veicolata dalla semplicità espositiva, hanno permesso a questo pezzo di non cadere in queste trappole.
Intendi, per me semplicità non è assolutamente un termino riduttivo, anzi.
Brani come questi, necessitano di semplicità, per cogliere meglio il realismo che l'Autore vuole esprimere,
Così la quotidianità di una giornata, diviene filmica, attraverso il the way we were dell'autore e non solo, ma anche escamotage di aggancio per la narrazione.

Così a mio parere davanti a questo brano il lettore diviene spettatore.

Forse troppo tenuto per mano, forse troppa luce che illumina sensazioni che avrebbero avuto bisogno di chiaroscuri.
Ma così non è. E va bene così, perchè ripeto è un brano gentile, come l'età di Agostino.

___gin

Ginevralapazza ha scritto:

Ogni promessa è debito.

Inizio subito a dirti che è un pezzo gentile.

Mi dirai che ci azzecca la gentilezza.

Cercherò di spiegarmi. Un pezzo così avrebbe rischiato d'incorrere in due trappole.

1) La banalità
2) La morbosità

La gentilezza dell'espressione, la misura della narrazione veicolata dalla semplicità espositiva, hanno permesso a questo pezzo di non cadere in queste trappole.
Intendi, per me semplicità non è assolutamente un termino riduttivo, anzi.
Brani come questi, necessitano di semplicità, per cogliere meglio il realismo che l'Autore vuole esprimere,
Così la quotidianità di una giornata, diviene filmica, attraverso il the way we were dell'autore e non solo, ma anche escamotage di aggancio per la narrazione.

Così a mio parere davanti a questo brano il lettore diviene spettatore.

Forse troppo tenuto per mano, forse troppa luce che illumina sensazioni che avrebbero avuto bisogno di chiaroscuri.
Ma così non è. E va bene così, perchè ripeto è un brano gentile, come l'età di Agostino.

___gin

Grazie Gin la tua sensibilità e la tua intelligenza onorano me ed i miei scritti.

Diego

Ho letto con attenzione il brano, non capisco una parte dei commenti.
Il brano è di una profondità e penetrazione psicologica da rimanere di sasso a fronte della bravura di chi, scrivendo, riesce a rendere sensazioni ed emozioni senza tempo.
La scrittura è fluida e si interseca nei ricordi, in parte velati di malinconia nel rivedere un altro e gli "insulti" del tempo su di lui.
Ci vedo un implicito riconoscimento del decorso del tempo su di sè.
Ho apprezzato molto la chiusa finale che mi pare soffusa di una vera speranza.
Grazie per averti potuto leggere
Alessandro

Alessandro ha scritto:

Ho letto con attenzione il brano, non capisco una parte dei commenti.
Il brano è di una profondità e penetrazione psicologica da rimanere di sasso a fronte della bravura di chi, scrivendo, riesce a rendere sensazioni ed emozioni senza tempo.
La scrittura è fluida e si interseca nei ricordi, in parte velati di malinconia nel rivedere un altro e gli "insulti" del tempo su di lui.
Ci vedo un implicito riconoscimento del decorso del tempo su di sè.
Ho apprezzato molto la chiusa finale che mi pare soffusa di una vera speranza.
Grazie per averti potuto leggere
Alessandro

Grazie a te per avermi letto e per avermi dedicato i tuoi pensieri.

Diego

Pensa te!
Non so per quale meccanismo mentale ero convinto che tu fossi "poeta e basta" e non ti andavo a cercare nelle pagine di prosa.
Contento di essermi sbagliato.
Ho letto un bel brano, scritto bene e con maniera sapiente, dove sia il pathos sia la tensione narrativa sono stati ben espressi ed hanno condotto per mano me lettore senza alcun incespico, ma addirittura trovando sia ricchezza di contenuti che di forma.
Piaciute le scelte dei personaggi, la strategia narrativa e le licenze necessarie per scrivere il testo.
Con questo vorrei dire che spesso quando mi imbatto in un testo scritto in prima persona come questo, non me ne importa niente se sia vera la storia o meno, o se scrittore ed interprete siano uguali. A me importa come lettore che la vicenda sia verosimile il tanto da tenermi viva l'attenzione e qui sono state usate le varie licenze (compleanno, ricevimento parenti, albero giardino, scuola di zio e nipote, classe coi banchi e classe del bacio, incontro con il terzo protagonista, presentazioni, fede al dito, ecc.) in modo tale da far vivere la vicenda a chi legge.
e faccio i miei complimenti.

Luciano Sanna ha scritto:

Pensa te!
Non so per quale meccanismo mentale ero convinto che tu fossi "poeta e basta" e non ti andavo a cercare nelle pagine di prosa.
Contento di essermi sbagliato.
Ho letto un bel brano, scritto bene e con maniera sapiente, dove sia il pathos sia la tensione narrativa sono stati ben espressi ed hanno condotto per mano me lettore senza alcun incespico, ma addirittura trovando sia ricchezza di contenuti che di forma.
Piaciute le scelte dei personaggi, la strategia narrativa e le licenze necessarie per scrivere il testo.
Con questo vorrei dire che spesso quando mi imbatto in un testo scritto in prima persona come questo, non me ne importa niente se sia vera la storia o meno, o se scrittore ed interprete siano uguali. A me importa come lettore che la vicenda sia verosimile il tanto da tenermi viva l'attenzione e qui sono state usate le varie licenze (compleanno, ricevimento parenti, albero giardino, scuola di zio e nipote, classe coi banchi e classe del bacio, incontro con il terzo protagonista, presentazioni, fede al dito, ecc.) in modo tale da far vivere la vicenda a chi legge.
e faccio i miei complimenti.

bè in questo caso, senza voler prendere distanze sgradevoli, scrittore e protagonista non sono la stessa persona. Mi sembrava doveroso precisarlo, così, non si sa mai, che io di figuracce ne ho già fatte abbasta nel campo!

Diego