Sul lungomare, al tramonto, il cielo è azzurro e rosa,
come la caramella che ero bambino.
Sto guidando la macchina.
45 km orari, non ho voglia di andare più veloce,
del resto non sono io che vado avanti,
sono le cose che mi passano affianco.
Dietro Micangio mangia pizza con le patate,
ha occhi sinceri e questa vita per lui è bella.
Io non ho occhi così sinceri,
né altrettanto fiduciosi,
ma ho sensazioni giovani,
come le sue.
Un tizio corre,
pensa che forse non riuscirà a raggiungerlo
quel tramonto,
ma è sicuro
ché la vita ce l’ha salda sotto i piedi.
Una ragazza attraversa la strada,
mi lascia un sorriso, gliene avanza qualcuno
(non vuole niente in cambio).
Io sorrido, perché un sorriso se è genuino è contagioso,
ma lei non può vedermi.
Mi dispiace, ma non fa nulla, la vita sa.
Le case sulla sinistra
sono castelli di fiabe che finiscono proprio stasera.
Il mare si allunga sulla spiaggia, come fa da quando la vita esiste
e ogni volta rapisce uno sguardo che si chiede dove è il trucco.
Due qualsiasi nella macchina affianco si abbracciano, si baciano,
ed io li osservo, senza vergognarmi, ché sono bellissimi.
Una vela cattura con inganno il vento
e porta un poeta a fare un giro gratis su una giostra.
La luna è già in cielo, ma il sole per starle vicino ancora un poco indugia
e con calma si mette il pigiama arancione per andare a dormire.
Tiro giù il finestrino:
rubo (senza farmi vedere) un po’ di storie dal mare.
Poi mi fermo:
faccio scendere una stella marina
(lei ora ha una mia storia).
Una ragazza al bar chiude la caffettiera,
da dietro un vetro mi racconta
di sogni soffici come schiuma di latte.
Una sirena in bici mostra il sedere,
è bello e tondo come una parentesi felice.
Le case che si affacciano sul porto sono accaldate,
prendono il sole senza crema
e sorridono con occhi di finestre e denti di balcone.
La sabbia accoglie eleganti villaggi dal sapore etnico
L’odore del mare mi solletica i pensieri.
Starnutisco.
Micangio urla a un aquilone in fuga.
Gli scogli provano a fermare il mare
e si illudono di costringere un porto.
Il cielo è azzuro e rosa
come la caramella che ero bambino.
Tutto è assolutamente armonioso
(intorno a me)
ed io
semplice-mente
spettatore invisibile.