Io donna che sciolgo i tuoi lacci
Io che ho imparato a darmi, nel silenzio degli anni,
quando regnavi libero grazie alle mie catene
Io donna – sono -
Ti vivo accanto e sono, ma non mi ascolti ancora, né mi vedi
Rincorri un ruolo, con paura e affanno, e a volte sei per più di un po’ soltanto
Io uomo - perduto tra sistemi complicati
Sospeso senza fili e senza reti
A volte- se rimetto i piedi a terra, scivolo sopra ostacoli reali e tu mi curi, come fosse un gioco
Se poi non parlo sai che questo è un modo per dirti un po’ di più dicendo meno,
ed anche allora sai aspettare, e parli col tuo silenzio al mio che resta muto