Delirio malarico

Furore nelle orecchie,
vacillano i pensieri
guardiani di parole scarmigliate,
urlano i corni d’Africa
sovrani di timpani corrosi,
danzano aborigeni perlacei
impavidi guerrieri della notte.
Datemi un po’ di focaccia cotta sulla pietra,
un po’ di latte acido dentro una tazza sberciata.
Portatemi nel tukul ad inghiottire china
ché la malaria violenta le mie tempie


© by corollaria

Elisabetta Maltese ha scritto:

una poesia sulla febbre malarica non me la sarei mai aspettata, anche se ti confesso che un racconto sui virus lo volevo scrivere... e anche se non credo sia proprio colpa della malaria questo sconquasso, o sbaglio?
mi è piaciuta molto: è forte, d'impatto e non lascia tregua, come deve essere, secondo me.
sempre secondo me trovo un pò scontate e già viste le immagini
danzano aborigeni perlacei
impavidi guerrieri della notte.
ma non è sempre facile essere originali... te lo dice una che in una sua ha usato "danze tribali" pur sapendo che era un'immagine vista e rivista.
brava: mi sei piaciuta!
certo non lasci spazio a sentimentalismi, nemmeno verso te stessa, e vai dritta come una freccia... e a me questo piace molto, qui più che nell'altra tua in cui tratteggi un'atmosfera irlandese un pò antica.
a rileggerti, corollaria
Betta

danzano aborigeni perlacei
impavidi guerrieri della notte

frasi o immagini già viste ma ho preferito non modificare niente. Considero quello che scriviamo "creature" non OGM, con la consapevolezza che alcune sono migliori delle altre.

amorfou ha scritto:

non ho capito il significato della poesia ...
è fatta di immagini e descrizioni o ha
un senso , un messaggio che vuoi dare ?
Purtroppo quando non colgo il senso,
quando non astraggo le parole
verso ciò che c'è dietro di esse non riesco
ad apprezzarla ...

sono limitato è vero ..
comunque ti chiedo di parlarcene ...

Elisabetta Maltese ha scritto:

non hai sbagliato sezione, secondo me.
è che le cose arrivano in modo diverso a seconda di chi legge... e questo forse è proprio il bello!
B