IL SAPORE DI TE ***

Sa di tutto quello che hai scritto, e di tanto ancora.
Presa per me, per quello che lascia dentro, per quello che non ho più e
che vorrei ancora, ancora e ancora.
Grazie
Nefer

neferlabella ha scritto:

Sa di tutto quello che hai scritto, e di tanto ancora.
Presa per me, per quello che lascia dentro, per quello che non ho più e
che vorrei ancora, ancora e ancora.
Grazie
Nefer

Per quasi tutti noi - non orfani... - la madre rappresenta la vita stessa, le radici ramificate nel sangue, la forza che vivifica ogni nostra fibra, la sacralità della famiglia, la lotta per la sopravvivenza, il sacrificio, il superamento, lo stimolo per andare avanti, perfino la parvenza della donna che s'unirà a noi nel susseguente futuro...

Mamma Clara è stata per me molto di più di mio padre!..

Grazie. Nefer!..

Vittorio Fioravanti ***

Nel primo anniversario della sua scomparsa ripropongo questa lirica dedicata a mia madre.
E' un suo sofferto ritratto di quegli indimenticabili Anni Quaranta...

Mamma Clara è stata per me molto di più di mio padre!..

Vittorio ***

Vittorio Fioravanti ha scritto:

[color=white]*
*
Negli anni non è svanito
m'è rimasto tenue il sapore
delle tue vesti sudate
della tua fronte imperlata
quell'odore di donna
di madre amata
di te

Mamma Clara
Mamma cara[/size]

* * *[/i]

Ti leggo, commossa.
E' potente l'amore che lega, e resiste al passare del tempo.
Io, madre di un bimbo, vorrei poter esser ricordata così.

Qui si sta seriamente attentando alla mia vita: ma come fai?????

Come fai ad arrivarci cosi' dentro??

Come fai ad erigere ponti di diverso spessore e diversa larghezza in modo d'arrivare a tanti e cosi' tanto?

La mia mamma ha...aveva vissuto la guerra e me la raccontava.

Ero, lo sono ancora, la piu' piccola e, la sera, al posto della storia di cappuccetto rosso, mi facevo raccontare di mio padre e delle sue personali disavventure e marachelle di contadina.

Questo e' il sapore che hai lasciato alle mie papille.

Non potrei adorarti piu' di quanto gia' faccia.

A presto, bellissimo Vittorio

Reb

leggerla e come assaporare del miele
il miele della vita..
quella data da lei a noi.
Grazie
Nefer

certe cose si riconosco per quello che sono e sono state
tanto più in là di quando c'erano.
E questa è la bellezza delle cose vere, quelle che non chiedono il momento
aspettano il loro turno sicure di quello che hanno fatto, per essere ricordate.
Molto bella Vittorio, ricordarla attraverso la scia che ha lasciato senza distinguere tra odori e profumi, è ricordarla come com'era.
bravissimo.

prima che le sirene
dessero l'allarme di nuovo
di tante cene saltate

mi hai ricordato neruda prima, e pasolini poi; le tue parole sono forti e belle e ancora senza tempo

Alla vigilia d'un ennesimo anniversario della sua nascita, ripropongo qui la lirica che scrissi anni fa su mia madre, sulla sua "tribolata" vita durante quegli Anni Quaranta.
Lo faccio anche su invito speciale d'una cara persona, che considero quasi come una mia propria figlia.

Vittorio ***

Sai di mamma, Mamma Clara.
Ed hai il profumo della mamma, quello che non si può dimenticare mai, quello di cose buone, quello di casa.

Grazie, Signor Vittorio Fioravante, tu sei un Signore davvero.

Che bella...sa di amore immenso....di quell amore puro ,indossloubile che niente e nessuno può far mutare...Grazie per avercela fatta leggere! :
cuorefiore: a te e a tutte le mamme.

angelaerre ha scritto:

Che bella...sa di amore immenso....di quell amore puro ,indossloubile che niente e nessuno può far mutare...Grazie per avercela fatta leggere! :
cuorefiore: a te e a tutte le mamme.

Ti ringrazio anche qui, Angela! ...così come ho fatto in facebook per un tuo gradito commento.

Vittorio ***

E' bello rileggerti dopo tanto tempo ed è bello ritrovarti con questa tua che chiamerei Elegia.
E' sempre un arricchimento leggerti.Un caro saluto

Jalila ha scritto:

E' bello rileggerti dopo tanto tempo ed è bello ritrovarti con questa tua che chiamerei Elegia.
E' sempre un arricchimento leggerti.Un caro saluto

Il nostro è un continuo perdersi tra le righe, per poi ritrovarsi: un cammino nel buio, di luce in luce, in questa logica, quanto assurda ragnatela. Ci si arricchisce, l'uno delle parole dell'altro, e dei silenzi, degli addii. Un giorno poi uno muore e non se ne sa più nulla. Resta una pagina sua, vibrante di vita, ancora per anni, dimenticata. "Chi non muore - invece - si rivede"...

Bentornata, Jalila!..