IL BOSCO INCANTATO - MATERDEA PININA PODESTA'

In uno sperduto angolo di terra, ai confini dell’umana conoscenza, c’era un bosco popolato da secolari alberi, orgogliosi di mostrare le loro cime al cielo. Non conosceva stagioni questa parte di terra ed era sempre primavera, l'erba cresceva rigogliosa con tutte le cromature dei verdi possibili e anche impossibili perché riuscivano a mescolarsi naturalmente, ci viveva solo una comunità, quella dei conigli bianchi, esseri giganteschi di un bianco puro come la neve che per contrasto ai verdi della vegetazione era un colpo per gli occhi...una magia. Ogni tanto approdavano stormi di farfalle dai mille colori ed ogn'una era diversa dall'altra  e si distingueva dalla forma e dal colore ogn'una era unica nella  sua specie.

Nel bosco abitava anche l'assenza dei suoni tranne una, quella del vento che periodicamente orchestrava le foglie degli alberi in accordi mai scritti dall'uomo.

Tutto sembrava intoccabile e sacro come in un tempio naturale che invitava alla preghiera del pensiero.

Un giorno qualcosa turbò quell'equilibrio, i vecchi alberi nella loro secolare esistenza  avevano assistito a tante nascite ai piedi dei loro tronchi, piccoli alberi che per natura sarebbero diventati simili agli altri, ma quel giorno  si  assisteva ad un evento contro natura . Alle prime luci dell'alba  si vide apparire un insolito albero che era al contrario col le radici puntate verso il cielo e la folta chioma verso la terra, lo strano albero aveva scelto di posizionarsi, in sospensione tra terra e cielo, in una zona del bosco dove sarebbe stato notato.

I conigli per la prima volta capirono cos'era la paura sgranarono gli occhi a quella vista, si fecero scudo dei grossi tronchi e restarono a guardare. Nessuno osava, nessuno si chiedeva, nessuno chiedeva...

Quello stesso giorno ritornarono le farfalle ma loro conoscevano il volo e sapevano che chi viene dal cielo non può che essere uno spirito buono, ad una ad una si posero su ogni foglia dello strano albero che come per incanto cambiò colore, mille sfumature  in movimento lo avvolgevano tanto da sembrare che muovesse la danza della vita.

Il più saggio degli alberi decise di prender parola:

"Chi sei?, perchè non sei come noi?, da dove vieni? "

Una voce usciva dall'insolito albero come flauto:

“Ero uno di voi una volta, con la cima rigogliosa che puntava in cielo ma crebbi così tanto che oltrepassai le nuvole e li vidi tante cose ,tanto da strapparmi le radici dalla terra per  volare  sempre più in  alto ; sono tornato per raccontare ma nel viaggio di ritorno non sono riuscito a metter le radici nella giusta direzione perché ciò che le attira è molto forte ."

Il vecchio saggio albero replicò:

" Cosa hai visto lassù? "

" Ho visto l'origine di tutte le cose concentrate in pochi elementi, qui sulla terra quegli elementi sono esplosi in una miriade di cose. Ho visto foreste di stelle e annusato il loro freddo astrale, ho  visto il dna di tutte le cose.
Mi accetterete per quello che sono adesso?"

" Si " rispose il saggio albero "ma tu ci insegnerai a volare?"