Il poeta ha mille voglie
bacia la rima,
e tromba la moglie,
di cui ha stima.
Ma prende l’amante
sulla lavatrice.
Fa rime il sor Dante
ché gode Beatrice.
La moglie si inchina
di fronte al cestello,
e poi stende i panni,
che il marito è bello
Finché nella tasca
ci trova - sbadate -
rime segrete
e di molto baciate.
"O porca miseria!
Poeta bastardo!
Io qui lavo e t’amo
e tu vil cod hard oh!..."
E trama vendetta
di menar le rime,
usando le gambe
e goderne il crime.
Quando torna il poeta,
la moglie gli-a-cena
del vesto suo, mistero,
dell’imminente pena:
"Immagina, tra le foglie
il rude contadino
che tromba la tua moglie
che bela pecorino.
Lo so! La rima è facile,
così son stata io,
ma me la son goduta,
m’è testimone Dio.
E la lavatrice è rotta
e l’Idr’aulico vien domani!
Tu invece, se ne ha voglia,
goditi le mani!"