Poco Più Di Niente

Poco più lontano di quanto i miei occhi possano vedere. Dietro quella linea che nasconde i colori oltre l’ Orizzonte. Oltre il Sole calante e gli stormi di uccelli che volano in gruppo. Oltre il sottile confine tra Ragione e Istinto. Proprio li, un Sogno durato pochissimo. Parole infuocate e dolcezze improvvise, inattese. Un Fuoco acceso e spento nel giro di un Lampo. Neanche il Tuo profumo a sfiorarmi la pelle. Nemmeno il Tuo respiro a incresparmi i pensieri. Il Silenzio. Quello che non si sente nemmeno perché non c’è mai davvero stato Rumore. La fuga improvvisa per non soccombere. E l’inevitabile “rientro nei ranghi”. Come se bastasse pensare di essere felici per esserlo davvero. Come se bastasse uccidere un Desiderio per non averne altri.
Cosa si trova in un “ritorno a casa” ? Ho molti limiti. Uno dei quali è quello di concepire viaggi di sola andata. I ritorni non sono nel mio DNA, non mi appartengono. Tornare da dove si è fuggiti è come Arrendersi e morire. Ma è un morire lento, progressivo. E siccome il morire non è naturale a nessuno, volerai ancora. Perché hai le Ali ed è inutile chiuderle in una picchiata che non saprai portare mai davvero a termine. E a un certo punto non ti ricorderai nemmeno quante e quante volte hai volato alto e sei atterrata e sei tornata ed hai ripreso il volo per poi atterrare ancora e tornare e andare via e vivere e morire e piangere e ridere e sperare. E alla fine, quando il Tempo sarà finito e tirerai le somme, guarderai le Tue mani e stringerai tra le dita tutto ciò che hai donato. Poco più di Niente.