Sabato squilibrato

Alcune volte non amo camminare tra la folla.
Altre volte invece si: mi spinge, in quei casi, quella bella sensazione che chiamiamo curiosità.
I corpi che si sfiorano. Le parole e l’inizio dei discorsi; ma non mi basta, e così vado avanti alla ricerca di altre parole, che poi sono inclinazioni variabili della voce. Come onde diverse. E divise.
Fuori intanto il vento è teso e forte.
La calca aumenta e non sappiamo se ci troviamo nella metropolitana di una Roma distratta o nel bel mezzo di una festa patronale nel caotico sud.
Siamo da un’altra parte, ma dove?
La luce, quella luce scoppiettante e intensa tipica delle luminarie, adesso non la vedo; è buio, e l’atmosfera è polverosa.
Però, c’è sempre un però, quelle facce parlano con un accento che è il mio. Le sento.
Ora le ascolto, e cerco di immaginare l'ombra che fa la loro voce.
E’ un sogno?
Ci troviamo in una metropolitana romana in festa, e tutti parlano pugliese. Fellini non avrebbe osato tanto.
Il rumore del vento fa vibrare la finestra. E’ impreciso e rilassante.
La strada è illuminata da tantissime luci. Piccole. Serene. Abbaglianti.
Ci sono bambini, madri padri cugini nipoti nonni. Anche qualche zio.
Da lontano il suono malinconico della banda del paese. Suona. Forse per nessuno.
A stento riusciamo a farci largo tra la gente, che intanto ride, parla compra. Sì, compra; ma cosa?
Chiedo al tempo di rallentare: “Forza va piano!”.
Ma niente, quello mi ignora. Corre, veloce.
Segni di pazzia?
E poi mi chiedo: ci sono strade in metropolitana?
Oltre al vento, adesso piove.

Cosa sta succedendo?

Credo che tu ti stia semplicemente camminando"dentro"...

scrivere poesie non è difficile
il difficile è viverle.

Bellissima anam, cammino per una prosa che migliora a vista d'occhio.
stupende quelle pennellate che danno il tempo a inframezzare la tua voce.
nemmeno Fellini, si è vero.

Non sembra una descrizione di un sabato squilibrato, anzi cerchi certezze, e ti accorgi di avere in mano solo punti di vista. Sembrerebbe un inciampo, perfino una caduta. E invece i punti di vista sono oro, non solo per l'anima.

fantastico fantastico...

non è la prima volta che ti leggo "su rotaie", Gaetano. La stazione, il treno. Una volta che ci sei sopra il viaggio inizia e non sempre ti porta dove scendi col corpo.

La Mar ha scritto:

non è la prima volta che ti leggo "su rotaie", Gaetano. La stazione, il treno. Una volta che ci sei sopra il viaggio inizia e non sempre ti porta dove scendi col corpo.

si si si e questo è un viaggio strano, come certi incubi che vogliamo vivere...

Ciao Pittore.
Sempre bello salire con te sui tuoi treni.
A cercare un equilibrio.
Ma tu, per me, lo hai già dentro.

Daniela Micheli ha scritto:

Ciao Pittore.
Sempre bello salire con te sui tuoi treni.
A cercare un equilibrio.
Ma tu, per me, lo hai già dentro.

è difficile mantenerlo... alcune volte va via e tarda a tornare