Io, dei poeti, ho un'altra esperienza: Conobbi un poeta, una volta.
O meglio: lui conobbe me - mi disse - attratto dai miei scritti. E gli piacqui. Amava me sola - mi disse. E io gli credetti.
Non avevo mai conosciuto un poeta. Mi avvidi, più tardi, che sono generalmente bambini bugiardi e, ciò che affermano essere la verità, è solo un "inganno poetico", una specie di "illusione ottica" in versi.
Mi avrebbe voluto nel proprio zoo poetico abitato, come seppi poi, esclusivamente da speci animali di genere femminile, e mi chiamò, una volta, "gazzella" (appellativo fino ad allora riservato ad altre numerose fanciulle, ma, quella volta - mi disse - solo per me: me sola!).
Io, consapevole di me stessa, gli risposi che, forse, ero più prossima ad essere paragonata ad uno gnu, ma poiché non gli riusciva di poetare attorno allo gnu, mi chiamò "puledra selvaggia".
Sarebbe stato un gradevole paragone se non avesse toccato, ahilui, un tasto proibito.
Il mio ex, infatti, per ferirmi mortalmente, il giorno dell'addio definitivo, mi spiattellò con malagrazia sul viso quanto fossi sgraziata rispetto alla sua ultima conquista: una vera "cavallina giovane"!
Come credere, ora, al poeta che mi accomunava ad altre gazzelle, ad altre puledre, volendomi far credere che fossi l'unica?
Troppi animali, troppi ricordi amari, troppe bugie... E decisi di non voler far parte dello zoo personale di quel poeta, "mentitore per arte" come amava definirsi. Mentitore e basta - dissi io.
Ecco perché non mi fido dei poeti e delle loro meravigliose bugie...
(dedicata ad una fanciulla più volte ingannata...)
http://www.inpuntadipenna.org/diario-pagine-f10/i-poeti-che-strane-creature-t1678.htmper fortuna non tutti la pensiamo allo stesso modo...