L'amnesia del signor Rossi

Il signor Rossi spala la neve,
davanti a casa: sul vialetto
le impronte dei pettirossi
creano un corollario di passi,
di incroci e autostrade in cielo.
Sua moglie, dentro casa,
prepara la torta, per qualche compleanno,
anche passato, ma l’importante
è che si preparino dolci per quando…
Nonostante lo strato di ghiaccio
Che circoncide d’attorno l’abitazione,
la mano gelida della primogenita,
diventa parte fondamentale di questo dipinto,
il cui idillio è dimenticarsi in fretta
di aver avuto figli da allevare:
così, la mano resta aggrappata
alla ragnatela, l’ultima,
che il ragno è riuscito a tessere,
prima di essere ghermito e sventrato,
ma che capolavoro,
ma che raffinatezza,
ma che musica
viene dai fili toccati,
sfiorati,
le budella, arpe nella fredda mattinata di neve.
Il signor Rossi spala la neve,
sotto il ginepro l’erba soffoca,
le tartarughe in letargo,
la malinconia del buio
sceso troppo in fretta
per non destar sospetti
su quanto sia successo
e i vicini mormorano,
la borsa della spesa pesa
e i vicini mormorano,
la gente in fila per una preghiera
nella chiesa ricoperta di brina,
ma poi anche il cane si scorda:
bambina,
padrona,
primogenita
e, a mezzogiorno,
il campanile ricorda
che il pranzo è in tavola


( 22 – 2 – 2008 )