" ... Oh porco d’un cane è giunto momento-riscatto
d’esproprio a canaglie di Nazionale governo (...) Sub-comandante
michael*santhers "Suona l’ultima ora della proprietà privata capitalistica. Gli espropriatori vengono espropriati"
(Il Capitale, vol. I). Karl MARX
“Il comunismo non toglie a nessuno la facoltà di appropriarsi dei prodotti sociali; toglie soltanto la facoltà di valersi di tale appropriazione per asservire lavoro altrui” (Marx-Engels, 1974b, p. 501).
Questi passi dicono chiaramente che la fine del capitalismo fa tutt’uno con la fine del lavoro salariato e valgono, dunque, a mostrare che, nella società che sorge dalle ceneri del vecchio mondo, cooperative di produzione che operino nel mercato debbano essere ben valutate, appunto perché, rispetto alle imprese capitalistiche, esse tolgono la facoltà di assumere lavoro salariato.
Più importante è, poi, rilevare che nel Manifesto ci sono affermazioni molto chiare circa il fatto che il processo di trasformazione della vecchia società nella nuova debba essere graduale:
“Il proletariato si servirà della sua supremazia politica per strappare alla borghesia, a poco a poco, tutto il capitale” (Marx – Engels, 1974b, p. 505).
Che il processo di cui trattasi debba essere graduale risulta, del resto, con tutta chiarezza dal programma che Marx ed Engels tracciano per la prima fase dopo la conquista del potere, che consiste, tra l’altro, nei seguenti provvedimenti (Marx – Engels, 1974b, pp. 505-06):
- espropriazione della proprietà fondiaria;
- introduzione di imposte fortemente progressive;
- abolizione di tutti i diritti di eredità;
- confisca della proprietà dei ribelli e degli emigrati;
- accentramento del credito e dei trasporti nelle mani dello Stato;
- aumento delle imprese nazionalizzate.
Questo elenco di provvedimenti da prendere mostra, senza lasciar dubbi, che Marx ed Engels non pensavano affatto che il processo di trasformazione dovesse avvenire tutto in un volta, nazionalizzando subito tutti gli strumenti della produzione ed avviando al contempo una pianificazione generalizzata . (...)"
Michè,
sempre scarpe rotte eppur bisogna andare!!
E che la poesia ci sia fedele compagna!
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