Alessandro Vettorato Top
Numero di messaggi : 614 Data d'iscrizione : 05.02.09
| Titolo: Ti ho scritto una poesia d'amore 25/2/2009, 12:21 | |
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Ti ho scritto una poesia d’amore, vomitando gli organi interni sulla sabbia, così che i gabbiani potessero beccarne gli orli, limati dal flusso del mare, quelle onde le ho riempite di bile, scrivendo “vita, vita mia”, collo stomaco l’ho fatto col cuore strappato dal petto per regalarti tutto ciò che mi riempie
Ti ho scritto una poesia d’amore, tagliandomi la gola, perché il sangue uscito a fiotti mi ricordi che per te mi ucciderei in modi atroci e sempre diversi
Ti ho scritto una poesia d’amore, riducendo a brandelli la Gioconda, perché sotto quel sorriso falso si nascondano attimi di sapone, bolle purtroppo esplose come emboli carnivori, fuoriuscendo il sangue nel cervello; di notte alla finestra il vetro latra carezze
Ti ho scritto una poesia d’amore, facendomi una sega nei luoghi dove gli amanti si toccano leccandosi le labbra in punta d’amplesso, nei luoghi dei grandi coiti e Romeo si masturba sotto il balcone di Giulietta e l’ho fatto anche io dentro il duomo di Milano e la Madunina dall’alto dei cieli è accorsa per succhiarmi e bermi, prendermi sotto il velo gli alluci di traverso, incenerendo il tempo
Ti ho scritto una poesia d’amore, mentre pregavo che avessi la leucemia, un incidente aereo, perché ti scoppiasse un capezzolo in volo, che sentissi le lucciole ballare come scorie la libertà dell’esistere
Ti ho scritto una poesia d’amore, mentre violentavo fatine autistiche, spingendo all’estremo dita bolse; l’ho fatto quando fuori germi di grano pubblicizzati dalle grandi industrie cadevano frumento sulle fila di denti accesi da placca fosforescente, tartaro ad uso – consumo militare
Ti ho scritto una poesia d’amore, avvelenandoti d’Aids, per farti capire quanto paurosa sarebbe la mia vita lontana dalle siringhe fuse nel tramonto di lingua, l’ho fatto pensando in prospettiva futura al letto in cui cadrai pelle scavata, appesa agli zigomi senza saliva, col sangue in blocchi paradossi, le flebo a tenerti in vita e ci sostituirò ciò che ti fa vivere iniettandoti in vena parole così dolci da rasentare il suicidio venale
Ti ho scritto una poesia d’amore, dopo averti fatto partorire figli morti, poi con sempre amor di ginestra li ho riportati in vita, ma alla fine non era più aria a respirar clorofilla, solo rifiuti organici e cartacei , chiamati arcobaleni
Ti ho scritto una poesia d’amore, mentre baciavo i termosifoni o le regole del vivere bene, riuscendo a sostare fra le corde d’arpa , sottili lische di pesci all’amo della Storia
Ti ho scritto una poesia d’amore, mentre poco lontano bruciavano ebrei, zingari, omosessuali, intellettuali e il fumo che s’alzava invadendo spicchi di cielo abbrustolito, la puzza di carne cotta, scoppiati i polmoni, croste e spighe
Ti ho scritto una poesia d’amore, mentre trituravo le tettine di Pollon, mentre organizzavo stupri di gruppo per Mila, Lamù, Ranma – versione femminile -, Candy Candy, ma Georgie l’ho lasciata in pasto ai dingo; i peni dei koala, piccole comete nane
Ti ho scritto una poesia d’amore, l’ho fatto per amore, perché anche quando scrivo è come se tu mi stessi toccando l’ombelico, è come se mi stessi strappando a ciuffi i capelli per rendermi calvo alieno che la luna s’è divorata l’ovile dei sensi in misura minima per ricucirti seni gonfi; che voglia di riempirti le labbra di sperma, che voglia di riempirti la schiena di sperma, che voglia di riempirti la linea delle natiche di sperma, che voglia di riempirti l’alluce l’indice il medio l’anulare il mignolo di sperma, che voglia di essere riempito dai silenzi con cui condisci la notte quando m’aggrappo alle ore pur di crollarti accanto, dopo aver vergato strofe d’amore sul dorso degli asini, sulle gobbe dei cammelli, nella bocca salivata dei lama, sull’uccello marmoreo del David, fra le tette di matrone statuarie africane, te le ho vergate tenere, te le ho vergate perché ti amo; succhiandomi i vestiti corti dell’estate rendimi foglia estrosa in balia dell’inverno
La primavera che sta arrivando Si culla da sé; ti aspetto con la Penna in una mano e il pene Nell’altra; la tua vagina Mi sia d’eclissi
La tua vagina mi sia d’eclissi
( 9 – 1 – 2007 )
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Rosario Albano Star
Numero di messaggi : 1464 Data d'iscrizione : 29.09.08
| Titolo: Re: Ti ho scritto una poesia d'amore 25/2/2009, 17:44 | |
| A.C. Meno male che era d'amore!! L'hai scritta per milioni di motivi, però non ho notato nemmeno un sospiro! Nemmeno due cuori e una capanna ... Nemmeno gli occhioni blù di Marilù ... Nemmeno un anima da gemellare Nemmeno una splendida stilla calante Nemmeno un prete sull'altare Nemmeno una mano nella mano Nemmeno io mammete e tu... Nemmeno una luna da sogni ... Nemmeno una languida carezza ... Nemmeno un anellino di diamnti .. E soprattutto nememno un fiore seppure appassito! Ho capito l'hai scritta per la sua vagina: Quindi la ritengo una poesia regina! e ti dedico questa canzone che è la mia preferita in assoluto: https://www.youtube.com/watch?v=ZP5c2t945p8penso che come colonna sonora possa andare!! Ciao sublime scrittore di poesie d'amore Net | |
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Daniela Micheli Admin
Numero di messaggi : 14694 Data d'iscrizione : 04.01.08
| Titolo: Re: Ti ho scritto una poesia d'amore 25/2/2009, 18:04 | |
| Cosa si dice, cosa si scrive di fronte a una poesia così? Io non lo so. Ho perso le parole | |
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| Titolo: Re: Ti ho scritto una poesia d'amore | |
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