La vendetta appartiene a Dio?
Sonetto di Benito Ciarlo Le mani tese sopra i ferrospini
sono milioni; ferme ed imploranti.
I volti tumefatti dei bambini
sporchi di fame e lutti sono tanti.
A noi di poco importa dei destini
di quelle pance vuote, siamo santi,
prescelti e prediletti dai divini
che ci hanno fatti nascere distanti!
Eppure, un canto, mesto, salmodiante
ci rosica il cervello ogni mattina
di fronte al caldo del caffè fumante,
quasi una nenia sempre più incalzante:
“una spada faremo d’ogni spina
di questa fredda gabbia degradante!”Serravalle Scrivia 20/03/2009