Le undici di sera
nel piccolo centro storico
su una vecchia antenna TV
stanca di non aver cambiato
le coscienze
un gufo
lanciava un canto
che si prendeva tempo
per riflettere le sciagure
sulle ali di un vento infuriato
come a voler giungere
in anticipo al recapito
mentre nuvole avvolte
nell'orgasmo di dissolversi
su preghiere che le rifiutavano
lasciando oasi di stelle
tremanti
come se tra esse
ci fosse una designata
ad assistere a un lucubre maleficio
...D'un tratto
delle urla sbarbarono
case cadenti
ma io non volli indagare
in una notte come tante
con qualche vita che se ne andava
anonima senza tempo per salutare
lasciando uno dei tanti alveari
del mondo
con il finto sollievo
che avrebbe estorto dopo
..quattro chiacchiere
convertite in mani congiunte
teste chinate
e uno scudetto nero sul petto
verso nuvole nuove
che non sapevano più niente
-Imperterrito
il gufo cantò
fino alle prime luci del mattino
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Da:voci dall'inferno
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