Ho fatto il bagno nelle costellazioni
Quel giorno
feci il bagno
nelle costellazioni.
Di amaranto e sogno
parlava il mio
niente,un linguaggio perverso.
Sentivo il tepore
dell'acqua stellata
che forse non era la sola
illusione, nei cerchi d'onde
che il mio corpo creava,
anch'io ,
che di poeta ho solo il
volto nero e sfuggente,
non ero che
scia di una qualche
nebulosa lontana.
E capii quella notte
che amore,
non è che una nube
danzante tra Orione
e Lince, mentre
coi vestiti addosso sei
immerso nell'astrale
prospettica luce di Dea,
che è un pò donna un pò
firmamento e tanto
ti parla e niente ti dice.
E di sfingi, lei grida,
e Piramidi , e leoni ,
e vergini e teorie
senza tempo
il cielo ne è pieno,
basta guardare senza
piangere troppo,
l'amore si sà, non è un attributo
umano, forse è
radiazione residua di fondo.
Se fossi per te Unicorno
di oscure serate, ti immergeresti
con me in questo ballo ?
Vivrei di emisferi baciati
da Berenice, in questo Waltzer
a immersione con te ?
Altro non siamo che Draghi
Boreali in questo lago
terrestre che è l'anima,
così divina per noi demoni
e così spietata veste
di nudità precise , pulsanti,
troppo difficili da calcolare
per noi angeli.
Un attimo siamo in cielo,
e dopo siamo leggenda,
cavalieri della tavola rotonda
di questo spazio denso
e senza gravità,
il lago in cui annegammo
ci conserva ,
ed ha con se la spada della nostra
verità, quazar.
amorboh