la morte mi coglierà a stento
in un’alba di dolce primavera
e la seguirò senza un lamento
quadrando un destino che s’avvera
la morte raccoglierà le mie ossa
che dolore più non avvertono
e cupa mi porterà dov’io possa
aver pace dove tutti si perdono
sarà un giorno di liberazione
con un solo grande tormento
che sarà un’eterna ossessione
non averti più fra le mie braccia
e vivere ancora con te l’emozione
di un’alba nuova che s’affaccia
Pisa, 24 giugno 2009