Morte a Venezia

Forse per noia o curiosità era entrato in quella cartoleria veneziana di fronte al ghetto, oltre il canale buio e profondo, poco prima dell'orario di chiusura, preannunciato dall’allegro tintinnare del campanellino.
Alla luce soffusa trovava davvero affascinanti quei larghi cassetti piatti, estraibili da sotto il bancone di cristallo, ognuno con parecchi scomparti in legno: contenevano stilografiche, ma soprattutto cannucce di vari materiali ed innumerevoli pennini luccicanti, di ogni foggia e spessore.
La giovane commessa invece gli era parsa bruttina, perlomeno secondo i suoi canoni.
Una piccola ebrea magra, quasi smunta: i lunghi capelli neri ne incorniciavano il tipico viso semita. A lui invece piacevano bionde, con teutoniche spalle da nuotatrice, dorso capiente e capelli cortissimi, per motivi pratici inerenti al suo passatempo.
"Vorrei un pennino molto sottile, aguzzo. Insomma, molto appuntito".
"Per cosa le serve?", chiese lei docilmente, per nulla intimorita dalla lugubre uniforme con i gradi da ufficiale e le funeree mostrine dell’ U-Boot 56.
"Vorrei incidere una mia poesia sulla schiena di un’ amica, sa, un po’ come un tatuaggio. Naturalmente mi serve uno strumento adatto" bisbigliò il Capitano Thomas Schillmann, pronunciando la frase senza alcuna inflessione germanica, e tantomeno tradire la sua eccitazione.
"Ho proprio il pennino che fa per lei, Capitano. Se vuole può provarlo subito, nel retro del negozio. Ha con sé la lirica, oppure la sa a memoria?" insinuò la ragazza maliziosa, con fare suadente ed una voce meravigliosa.
"Per fortuna, il testo originale stavolta l’ho scritto in italiano, anche perchè ho studiato la vostra lingua alla perfezione, prima della guerra. Però mentre glieli incido, l'ideale è che lei legga prona i miei versi ad alta voce. Saprò ricompensarla adeguatamente, signorina".
"Non si preoccupi, comandante: in fondo l 'arte è sangue!”.

NEMESIS
Sirena affascinami col tuo canto triste,
melliflua ammaliatrice senza nome,
nel mio errare ondeggia soave
durante una gelida notte atlantica:
ti prego devi uccidermi a tradimento,
all'improvviso mentre facciamo l'amore,
così io non morirò in questa inutile guerra,
sprofondando lentamente negli abissi oscuri.

Lei si girò, lasciando fluttuare sul pavimento il vaporoso vestitino sbiadito, poi si avviò ancheggiando sinuosamente nuda oltre una porta a vetri con motivi floreali.
Il rasoio di suo padre era sotto il letto. L'aveva sempre tenuto affilato da quando lui era stato preso dai tedeschi.

una bella fantasia applicata ad un tema difficile, serio je t'adore.

Citazione :

in fondo l 'arte è sangue!”.

arrivi sempre da un'altra porta, da dove non e' entrato ancora nessuno.
e' per forza anche cosi', grazie guisso

il mitico Capitano Schillmann è tornato. Che nostalgia....
Comunque ribadisco questo capitano è Nù CARUGNONE.

Sai quando ti accorgi che stai trattenendo il respiro da troppo tempo ormai? Beh, è stato quando ho letto del rasoio.
Mi è piaciuto molto.

Gli stivali...
Un guizzo di onestà che vorrei avesse davvero sentito, abbassando gli occhi certo chiari e tacendo anche a sè stesso la vergogna. Una guerra da chiamare inutile per dimenticare la ferocia.

"ti prego devi uccidermi a tradimento,
all'improvviso mentre facciamo l'amore,
così io non morirò in questa inutile guerra,
sprofondando lentamente negli abissi oscuri"

Grazie Guisso.

clelia

Io non lo conoscevo il Capitano Thomas Schillmann ma se hai altre pagine come questa, resto sospesa nell'attesa.

belin, Noct: ci avrei due o tre prequels di Schillmann vivo... (per la serie "I classici del Guisso).... Magari appena ho tempo ce li schiaffo... uno per uno... sennò mi vai in overdose o embolia...

Potrei andare in overdose di altro e mica va bene che poi la Guissa mi rincorre con la padella

è l'angolatura che dà luce diversa ad una storia...
qui c'è consapevolezza fredda di far male a chi legge... molta narrazione viene riversata nel non detto... a volte potrebbe essere una furbata, qui sembra una necessità, che ha pietà della violenza (in ogni forma) e lascia che sia facendole riempire le impressioni

rob

Schillmann è un mostro, un serial-killer, ma prima della guerra non era così...

Guisso, con questo tuo commento mi hai ricordato il comandante delle SS nel film di Polansky, Il pianista, quando rimane incantato ad ascolarlo mentre suona il piano.
Mi ripeto, aspetto le altre pagine di Schillmann

Belin, Noct: la prima pagina del prequel è ancora freska di pittura.... Certo che se tu non la leggi...

arrivi come una spada Guisso.
particolare punto di vista questo.

... di solito arrivo come un (m)arpione.....

E' da stamane che giro intorno a questo scritto, non saprei come commentare e sai perchè, perchè è bello visceralmente, non so come dire....ci sono delle letture che ti prendono alla testa come i profumi, altri invece sono epidermici o viscerali come questo.

___gin

CAPOLAVORO

E lo sapevo io!
Ma perchè ho sempre ragione?!?!?!?

Massimo Guisso ha scritto:

belin, Noct: ci avrei due o tre prequels di Schillmann vivo... (per la serie "I classici del Guisso).... Magari appena ho tempo ce li schiaffo... uno per uno... sennò mi vai in overdose o embolia...

Mi aspetto che siano i prossimi che copi "di là", per quanti non li hanno letti e che hanno così occasione di farlo.

D.

Iper!

divertente il tuo girare tra le righe sì come tra i siti...

avere la tua relativa stima mi concede una particolare autostima... credo tu scriva meglio di quanto noi si possa immaginare...

decisamente sei la migliore risposta alla ipocrisia di molte persone, all'ipocondria dialettica di altre (il sottoscritto), alla seriosità dello scrivere...

ma tanto dirai una cazzata... per non darmi ragione, non qui, non in questa vita

rob

Caro Roberto, ti condivido in pieno.

Massimo Guisso, nel suo NON prendersi mai troppo seriamete, è serissimo.

E' capace di scrivere capolavori facendoli passare per sciocche banalità.

Non ha il carattere ipocontriaco dello scrittore consumato, non ha l'antipatia viscerale che spesso ispira e contraddistingue chi si sente scrittore senza esserlo.

E sono sicurò, che quant'anche diventasse famoso, continuerebbe a pensarla allo stesso modo di ora e direbbe:

- scrivere può essere solo un passatempo.

Associandomi

Sempre affascinante.


_____gin