HO PERSO LE PAROLE.

Oppure sono loro che perdono me.

Primo caffè, un'occhio al televideo, meteo, qualche TG. Occorre sapere cosa sono costretti a vedere, cosa sono indotti a credere, di cosa sono obbligati a discutere i miei concittadini, corregionali, connazionali. La piazza comune, ci piaccia o no, è ancora quella. Sfoglio un quotidiano locale a stampa, volutamente rimasto all'era di Gutenberg.

Secondo caffè, mail e giornali on line. Molta spazzatura dalla quale tirar fuori il sorriso di qualche amico e spizzichi di verità su fatti realmente accaduti. La loro gravità ed importanza la decidi tu. Passano i giorni, e nulla appare ormai grave od importante. Ti consola qualche editoriale scritto bene.

Pausa pranzo, un veloce aggiornamento, facebook, msn, e vorresti divorare decine di post e note, tutte giuste, condivisibili. Vorresti condividerle, commentarle, lasciare almeno un segno, un emoticon. Non c'è tempo. Occorre controllare il conto internet, pagando la bolletta e la ricarica del cellulare.

La merenda si accompagna con l'aggiornamento su Grillo, Travaglio, Di Pietro, Micromega, Megachip, non vorrai privare il fegato di un po' di sana indignazione. Qualche collegamento ipertestuale ti porta fuori rotta, e si fa tardi prima che te ne accorga. Non hai più chiamato gli amici per organizzare la serata. Per di più piove maledettamente.

Ti accolli la solita cena inventata, subendo una Striscia od un Pacco, che guardi senza vedere perchè sei rincoglionito, come richiedono quelle trasmissioni. Può partire ora il riscatto, col Santoro o Crozza o Bertolino di turno, passando poi un attimo da Vespa per una masochistica scossa all'apparato digerente.

Ah, si, volevo scrivere una nota, oggi, ecco cosa volevo fare. Volevo raccontare i miei solenni pensieri tra una connessione e l'altra. Volevo tracimare la mia indignazione per l'indifferenza della gente. Volevo riversare il mio disgusto per un popolo schiavo e lieto della sua condizione. Volevo esporre semplici concetti di valore universale.

Sì, ricordo bene. Volevo scrivere che un Dio esiste, che il comunismo vero non è mai esistito, che la democrazia è un'alibi, che non mi piacciono certe leggi di natura, che Ignazio Marino dovrebbe stracciare la tessera del PD, che mi dispiace non essere sabato a Roma con Salvatore Borsellino, che la Sicilia è piena di mafiosi, che vorrei fare la raccolta differenziata ma non esistono i bidoni. E che per ora non espatrio, ma ne ho grande desiderio.

Ora è tardi. Scriverò domani, certo, domani, dopo il primo caffè, i primi TG, i primi giornali.
Per oggi ho perso le parole. O forse sono loro che hanno perso me.

IMC: Italiano medio contemporaneo. Ottimo ritratto, o meglio, ottimo profilo.

Max, e chi non le ha perse? Forse la Regina, a Lei nessuno trasformerà il cocchio in zucca.
E credo anzi spero che Ignazio faccia ciò che hai auspicato.

A me viene in mente una parola sola abbastanza inflazionata da Cambronne!
Anch'io inizio la giornata guardando tutti i tg, che sono messi proprio in fila d'orario, così non ne scappa nemmeno uno.
Poi mi rovino con le varie rassegne stampa ed infine casco su La7 che mi propina il primo dibattito della giornata. E così ho ottenuto una bella intossicazione cerebrale, un'incazzatura eterna, uno sgomento che non finisce mai.
Ma possibile ridurre l'italia ad un gomitolo di interessi PRIVATI, i politici sono solo capaci di ritagliarsi la loro fettina nel formaggio e gli italiani si arrangino, tanto a loro la fantasia di arrangiarsi non manca,lo dimostra il fatto che sono ancora vivi.
Per quanto, però?

non solo le parole ma temo qualche collegamento di cui sempre più e sempre di più, sentiamo la mancanza. così in questo grigiore appena coperto dai lustrini e dai giochi di parole - la mattina, quando ho il turno di pomeriggio, vado a vedere quello di la7 qule gioco di parole hanno escogitato per titolare quelle vane discussioni: avete presente i neologini i trattini e tutte quelle cose di cui la rete e ingolfata? - così accade che un amico in un selfservice mi rivela che non riesce a far più sesso con la moglie ma che continua a masturbarsi davanti le immagini della rete. e me lo dice apparentemente senza sofferenza

Max, sai che il post su De Michelis, l'unto del signore, mi è stato cancellato di là?
Vediamo un po' se lo rifanno, l'ho rimesso nuovamente.
E se volete ridere, vi consiglio caldamente l'articolo di Travaglio su Il Fatto, in prima pagina, dal titolo MAX, TESORO NON STAI BENE?

Ne ho perse, molte, anch'io. E molte nella percezione fastidiosa che non si vogliano sentire...

Ho riletto questo testo, molto triste, molto amaro, direi che rappresenta la desolazione di chi può solo stare a guardare e si rode il fegato, perchè prendere un randello e andare a Roma non è chic.
Basta, oggi faccio lo sciopero del tg, gioco con la gattina e leggo il giornale. No, meglio di no, mi vengono gli stramguglioni, farò le parole incrociate. Mmmmhhh, sono così brava che le finisco subito, quasi quasi telefono allo psiconano e gliene dico quattro. Ecco, sì, questo sì che sarebbe gratificante!