AIKU E DANIEL - NUCCIO PEPE

“ La nostra è un'epoca essenzialmente tragica, perciò ci rifiutiamo di viverla tragicamente.”
Dice Aiku guardando Daniel diritto negli occhi.
“ Ti rendi conto che viviamo una fase eccezionale nella storia dell’umanità, che viviamo la fine delle ideologie, dei grandi disegni ? “
Un sorso di caffè serve a Daniel per riflettere,
“ Sicuramente. Ed una parte di noi ha reagito nella disperazione, altri
nell’arricchimento personale, altri nell’ansia del potere, altri ancora nella
ricerca del fatuo. “
le risponde.
Aiku continua :
“ Abbiamo attraversato periodi importanti, di grandi cambiamenti. Siamo nati nel dopoguerra, abbiamo vissuto il boom economico, percepito il ’68, attraversato il ’77. Siamo stati presenti alla caduta del Muro di Berlino. Adesso io ho un’unica  grande ambizione: osservare.
Poter osservare quello che avviene nel mondo, intorno a me.
Capire, tentare di capire”.
Un sorriso.
“ Ti ricordi di Mikonos ?”
Aiku, Mikonos ……
Erano arrivate docciate e profumatissime, Aiku e la sua amica francese Therese.
Erano ad uno dei tavoli della piazzetta alle spalle dei mulini, quelli che si vedono in tutte le cartoline e nei filmati turistici.
Una informazione chiesta di fronte ad uno dei ristorantini affacciati nelle candide viuzze, un invito a bere un caffè insieme.
Era accaduto tutto semplicemente, naturalmente.
Aiku si era seduta subito accanto a Daniel, si parlava del più e del meno erano allegri, spensierati,  quando lei con  uno scialle riuscì a coprire le  mani e le gambe sue e di Daniel con gesto elegante, quasi come un torero che rotea la sua mantella, arrossendo come solo una giapponese può fare.
Daniel tentava di sorseggiare la sua bibita con indifferenza, mentre il movimento ritmico dello scialle provocava dei risolini mal celati a Therese.
La mano sembrava accarezzare una tastiera, una pianista che sfiorava, pigiava, avvinghiava i tasti con voluttà sempre crescente.
Dopo pochi minuti erano nella pensioncina  dove aveva preso una stanza insieme alla sua amica.
Si era distesa con una lentezza esasperante accanto al ragazzo.
Completamente nuda.
Bei fianchi che esaltavano anche la sua schiena, le gambe diritte e ben proporzionate, cominciarono un gioco di sfioramenti, di toccamenti.
Ebbe un sobbalzo quando le toccò il clitoride, lo fermò e fece lei stessa un movimento come se si strofinasse in modo particolare e con un tremore ed una serie di gemiti raggiunse l’orgasmo.
“ Sì Aiku mi ricordo benissimo di Mikonos “.
Si alza, la guarda mentre va verso la finestra. Il venticello muove appena la tenda, il suo corpo di splendida cinquantenne risalta nel vestitino bianco,quasi trasparente.
“ Stiamo crescendo bene !”
Ride, butta la testa indietro, con una mano si ravviva i capelli corvini che  rivelano una inaspettata lunghezza.
“ Bisogna vivere, do you think that we have to do it anyway ?”
Quando inizia a parlare in inglese con me, è “pericolosa”, lei che conosce alla perfezione quattro lingue oltre al suo giapponese natale, pensa Daniel con un sorriso.
Significa che ha deciso.
Si erano incontrati a Parigi, una mail, un invito tacito, come tante altre volte.
Lo prende per mano.
“ Vieni “
Vuole sapere se gli va di farlo ancora, in modo un po’ speciale.
Le dice che sta bene a letto e lei risponde che è perché non si sente imbarazzata  quando sta con lui.
Daniel di lei ricorda ancora le sue labbra che sussurravano
“ I have my lips on fire” e
“ You have so much passion !”.
E’,ancora, quasi l’alba.
E’ incredibile come si riesca a miscelare il sesso, non l’amore, con la politica, con la letteratura, con il piacere di parlare.
Riempie la vasca da bagno, versa dei sali profumatissimi che danno all’acqua una tonalità violacea.
Lo invita ad entrare.
Con la spugna fa  cadere, lentamente, una ad una le gocce di acqua profumata.
Le segue con le labbra nel loro percorso lungo il collo, le spalle, il torace.
Ripete l’azione più volte, allargando ogni volta la superficie del corpo esplorata.
Daniel non riesce a muoversi, il suo cervello segue inebetito il flusso di sensazioni. Ora alle labbra si accompagna la carezza in punta di dita, socchiude gli occhi.
Entra  nella vasca, e con un semplice tocco delle cosce riesce a farlo entrare in lei
“ Please a last, sweet kiss “.
Daniel non aveva ancora capito che sarebbe stata l’ultima volta.