IL BERNARDO INNAMORATO
Che dire del povero Bernardo, finito così male? La storia è un po’ lunga, ma forse vale la pena di raccontarla.
E’ accaduta secoli fa, in un luogo non ben definito dal frammento che ho trovato per caso. Bernardo era un bravo ragazzo, ma aveva un debole per l’altra metà del cielo. Bastava che una gentil fanciulla gli regalasse un sorriso, e subito lui s’innamorava… Piaceva scrivere a Bernardo, e la notte, al lume di candela, scriveva lunghe lettere d’amore alle donne che ne avrebbero fatto volentieri a meno. Tanto che gli amici dell‘osteria, che gli volevano bene, lo avevano soprannominato “pennadoca”. Iniziarono le minacce, poiché taluna aveva il fidanzato, talaltra era felicemente sposata, e queste lettere che finivano nei cassetti, venivano scoperte e creavano problemi in famiglia. Questo attirò su di lui l’antipatia delle corteggiate, che avrebbero voluto allontanare il maturo individuo che le molestava, anche se qualche risposta Bernardo la riceveva. Una di queste denunciò il fenomeno al giudice locale, e sfondò, per così dire, una porta aperta, perché pure la giovane moglie di lui era stata raggiunta dalle attenzioni di Bernardo, e una lettera particolarmente appassionata generò una lite violenta tra lei e il marito, insospettito sulla fedeltà della bellissima consorte.
Bernardo fu arrestato con un pretesto. Un gendarme gli aveva messo nel comodino un manifesto di Giordano Bruno, e a quell’epoca il discorso non era gradito. Daltronde anche Gesù mi pare che fosse stato condannato per bestemmia, non avendo i giudici altri elementi d‘accusa… Oggi basterebbe un pacco di coca piazzato in un cassetto e tutto si potrebbe risolvere a tamburo battente con l’entusiasmo del popolo, che ha sempre dimostrato acume e intelligenza fin dall’inizio dei tempi.
Il processo fu breve. Bernardo fu condannato al patibolo. La cerimonia fu eseguita nella piazza principale su un palco allestito per l’occasione. La tecnologia non era ancora sviluppata, e la ghigliottina, quel gioiellino che fece furori in seguito, non era ancora stata inventata. C’era il boia forzuto con in mano una scure che un tipo normale non avrebbe mai potuto sollevare da terra. Uno sgabellotto era sormontato da un cuscino ricamato ove Bernardo avrebbe dovuto poggiare la testa.
La folla rumoreggiava, ansiosa di assistere all’esecuzione. In prima fila le donne molestate, che avrebbero finalmente goduto di un sospiro di sollievo. Ecco che il boia si mosse, mentre Bernardo guardava la folla per l’ultima volta. Cosa vide Bernardo prima di inginocchiarsi, e che lo rese sereno? La scure brillò con un lampo accecante al sole di maggio, e il capo cadde nel cesto. Aveva gli occhi rivolti al cielo e un dolcissimo sorriso sulle labbra. Una giovane donna l’aveva chiamato, gli aveva lanciato un bacio con la mano e singhiozzava. Un bacio, un soffio di vita... A lei Bernardo non aveva mai scritto…
Era solo una donna, una sola, ma il suo pianto era sincero.
Così morì Bernardo per troppo amore. Meritava un uomo tenero come lui una fine così tragica? Le donne dicevano che fosse invadente, irritante, permaloso, geloso, egocentrico, polemico… Una cosa è certa però. Aveva una gran voglia di amare, e la passione era la sua condanna.
Un delinquente del luogo, invece, che aveva stuprato e ucciso cinque donne del contado, venne graziato proprio quel giorno. Era giovane e bello, e alle donne piaceva da morire. Tra queste, naturalmente, era compresa la bella e giovane moglie del giudice, il quale, dopo l’esecuzione di Bernardo, rimase convinto di essersi finalmente liberato di un pericoloso rivale.
eugen